Sainz polemico, ma fiducioso: “Qui potremo spingere di più”

Con Leclerc penalizzato di 10 posizioni sullo schieramento, il Gran premio d’Arabia Saudita sarà un’occasione per Sainz che diventa la prima punta di una Ferrari a dire il vero ancora spuntata.

“Abbiamo corso solo una gara, in Bahrain, con queste vetture, ed è stato ben chiaro quale fosse il nostro problema lì. Credo che qui a Gedda potremo essere più competitivi in gara perché l’asfalto ci permetterà di spingere di più, in quanto ci sarà meno degrado”

“In Arabia è tutto diverso, ma sarà estremamente difficile battere le Red Bull, soprattutto per quanto hanno dimostrato in Bahrain, però voglio essere ottimista e pensare che abbiamo una buona opportunità di salire sul podio”.

“Stiamo molto meglio in squadra rispetto a quello che si legge sui giornali, perché sembrerebbe che non si stia vivendo un bel momento in sede, ma da parte nostra è chiarissimo dove e come migliorare, oltre agli obiettivi che ci siamo prefissati a breve e lungo termine”.

“Sono sorpreso per come alcune persone in Italia abbiano cercato di destabilizzare il team, ma abbiamo fatto solo una gara, ed è impossibile giudicare le prestazioni in una gara sola. Ovviamente non siamo contenti, ma sono tranquillo, e a Maranello siamo tutti concentrati sul nostro lavoro”.

Destabilizzare il team mi pare una parola grossa. La Ferrari è al centro dell’attenzione mediatica come sempre da quando è nata e l’attenzione attorno alle corse è cresciuta. Che priima se ne meravighlia Vasseur e poi Sainz, mi fa un po’ sorridere.

Certo forse sarebbe meglio piantarla con la litania su chi comanda in Ferrari tra Vasseur e Vigna. Perchè ai tempi di Montezemolo comandava lui o Todt? Lui o Domenicali? Lui o Mattiacci? E ai tempi di Marchionne comandava lui o Arrivabene? In assenza di un presidente (il re degli assenti) è giusto che a comandare sia l’amministratore delegato. Nulla di cui meravigliarsi.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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