#ItalianGp istruzioni per l’uso di #Monza

La Ferrari gioca in casa. Gran premio d’Italia a Monza, la pista dove lo scorso anno si verificò lo scempio al via con il mancato accordo Raikkonen-Vettel e Hamilton che fregò tutti. Anche quest’anno di parte da un Gp vincente a Spa…

Ecco le solite istruzioni per l’uso del Gp che, per la prima volta nella storia, non verrà trasmesso dalla Rai ma dolo su Sky (Sky Sport F1, Sky Sport Uno anche sul digitale terrestre al canale 472) e in chiaro su Tv8.

  • Con 68 GP disputati, l’Autodromo Nazionale Monza è il circuito più utilizzato nella storia della F.1: a Monaco si sono corsi 66 GP e a Silverstone 53. ​ 
  • Per limitare le prestazioni delle monoposto, negli anni Settanta furono introdotte 3 chicane, battezzate Varianti. ​
  • L’ultima modifica al disegno della pista è stata effettuata nel 2000, con la modifica alla Variante del Rettifilo.
  • Il record sul giro con questa configurazione appartiene a Kimi Raikkonen che l’anno scorso con la Ferrari fermò i cronometri sull’1’19’’119, con una media di 263,587 km/h
  • Il record potrebbe essere battuto grazie alle vetture più performanti. Ciò si tradurrà in uno sforzo notevole per gli impianti frenanti delle monoposto che da 3 anni sono in grado di sviluppare una maggiore coppia frenante.
  • Peraltro lo scarso carico aerodinamico utilizzato per sfruttare i lunghissimi rettilinei si traduce in staccate violentissime e impegnative da gestire.
  • Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale, l’Autodromo Nazionale Monza rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4.​
  • Il record in gara è in 1m21.046s, ottenuto da Rubens Barrichello nel 2004, con una media di 257,320 km/h.
  • La scelta è abbastanza simile a quella del 2018, quando Pirelli portò medium, soft e supersoft, con la differenza che C3 e C4 sono leggermente più morbide rispettivamente di medium e supersoft. Come sempre, i dati raccolti edizioni precedenti sono fondamentali.
  • A Monza, i livelli di deportanza sono al minimo, per avere le velocità più elevate possibili sui lunghi rettilinei. Ciò implica che i pneumatici dovranno fornire il massimo grip meccanico in curva con possibilità di avere del sottosterzo anche perché le squadre tenderanno a gestire il posteriore per ottimizzare la trazione.
  • In questo periodo dell’anno, a Monza il tempo è bello. Lo scorso anno, però, la pioggia caratterizzò le prove del venerdì e del sabato.
  • Nel 2018, Lewis Hamilton ha vinto dopo essere partito 3° grazie a una strategia a una sosta, utilizzata dalla maggior parte dei piloti. Hamilton si è fermato dopo l’autore della pole position, Raikkonen, sfruttando al meglio i pneumatici più freschi per sorpassarlo e vincere.
  • Sono presenti alcuni cordoli particolarmente alti che i piloti tendono a colpire violentemente, soprattutto nelle chicane del Rettifilo e della Roggia. Per questo motivo, la resistenza strutturale dei pneumatici è un fattore molto importante.

“Come Spa-Francorchamps, anche Monza è un circuito particolarmente impegnativo per piloti, monoposto e pneumatici – ha detto Mario Isola, responsabile Racing di Pirelli – Rispetto al 2018, quest’anno abbiamo diverse nomination per queste due gare. Per il Belgio la scelta è stata più dura rispetto allo scorso anno, mentre a Monza è leggermente più morbida. La pole 2018 di Kimi Raikkonen è stata la più veloce di sempre e visto il costante aumento delle prestazioni in questa stagione, ci aspettiamo nuovi record. Monza è un circuito sul quale è piuttosto difficile superare e lo scorso anno abbiamo visto quanto possa risultate fondamentale impostare una corretta strategia di gara. Nelle ultime due edizioni del Gran Premio d’Italia ha piovuto durante il fine settimana, aggiungendo un’ulteriore incognita a una gara sempre molto combattuta”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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