La #Ferrari perde peso politico

La Formula 1 ha respinto il tentato golpe di Ferrari e Red Bull che volevano tornare alle gomme dello scorso anno (Mescole 2019, ma struttura 2018) per cercare così di ridurre il gap dalla Mercedes. C’era bisogno il consenso di 7 team, ma alla fine ha vinto la sponda guidata dalla Mercedes. Si va avanti così…

La Ferrari non perde più solo in pista. Ha cominciato a perdere anche peso politico. Ed è un aspetto molto preoccupante. Prima la figuraccia del ricorso presentato con la convinzione di ribaltare il verdetto di Montreal, ma in realtà rigettato in pochi minuti. Poi arriva l’idea di tornare alle vecchie gomme, mossa che ha trovato anche l’appoggio della Red Bull, ma che alla fine ha portato all’ennesima figuraccia politica.

Dando per scontato il no della Mercedes e dei team motorizzati da Stoccarda (Williams e Racing Point), i ribelli si sono trovati contro anche McLaren e Renault che alla fine ha fatto saltare il banco e ogni possibilità di trattare.

Sono due indizi che costruiscono una prova: la Ferrari sta perdendo peso politico nonostante il grande lavoro di Mattia Binotto che è rispettatissimo tra i suoi colleghi. La mancanza di un vertice forte e rispettato si fa sentire in questi momenti. Quando dietro c’era un Marchionne pronto ad alzare la voce e anche ad andarsene, gli inglesi (e i francesi) ci pensavano su due volte prima di irritarlo… Oggi non è più così. Fin che John Elkann e Louis Camilleri non alzeranno davvero la voce, la Ferrari rischia di non essere più considerata come un tempo.

Il rischio c’è ed è grosso anche in vista dei nuovi regolamenti che devono essere varati per il futuro. La Ferrari deve ricominciare a puntare i piedi a farsi sentire altrimenti i guai si moltiplicheranno.

Tornare alle veccie gomme avrebbe aiutato le prestazioni di Ferrari e Red Bull rendendo le gare probabilmente più combattute. Non c’era un motivo di sicurezza a imporre il cambio, serviva quindi la maggioranza. La Ferrari non è riuscita a creare un’alleanza vincente. Peccato perchè un anno fa (con la scusa della sicurezza), la Mercedes riuscì a far cambiare le gomme…

Vedremo poi come andrà in pista in Austria. La prima sessione ha proiettato Vettel (in pista con il papà) tra le due Mercedes, soprattutto usando gomme più dure. Potrebbe insomma confermarsi uno di quei weekend meno favorevoli alla Mercedes.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

5 commenti

  1. Lo sorso anno però nessuno si è alzato a chiedere di camiare le gomme o i cerchi perchè Mercedes era in difficoltà. Non sono stati capaci di sviluppare un progetto considerando le nuove coperture ed ora vogliono penalizzare chi invece ci è riuscito? comportamento altamente antisportivo.

    1. L’anno scorso hanno cambiato le gomme in almeno 4 circuiti….

  2. purtroppo non vedo nessuno in Ferrari del calibro di un Marchionne o di un Montezemolo. Binotto è “solo” il team principal, e peraltro già fatica ad essere efficace nella comunicazione in questo ruolo, non può da solo pensare di sopperire al ruolo di presidente… che dire? I tempi sono questi. Comunque mi sembrano pietosi i comportamenti di Renault e McLaren: solo accomunati dal rancore contro Red Bull per lo sgarbo del cambio fornitura motori e contro Honda che sta dimostrando di essere cresciuta meglio di quanto avessero creduto. Una guerra dei poveri che pensano ad ostacolarsi su posizioni tattiche piuttosto che ambire a vincere.

  3. […] Lasciamoli correre, giusto. Ma allora facciamolo in ogni caso. Così sembra che ce l’abbiano sempre e solo con la Ferrari (il cui peso politico sta soparendo giorno dopo giorno come scritto qualche giorno fa…La #Ferrari perde peso politico […]

  4. Tranquilli i mafiosetti rossi hanno sempre il controllo..

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