
La Formula E torna in pista questa settimana a Berna, riportando le corse in Svizzera, nazione che le aveva bandite. Potenza dell’elettrico che non solo apre le porte delle città… Ma la Formula E è la scusa per fare un focus su un costruttore presente fin dall’inizio della Serie, un costruttore che ha creduto all’elettrico, prima che tutti ci pensassero: Mahindra.
Mahindra, avete letto bene. Un costruttore che viene dall’India e che in Italia esporta i suoi pick-up, apprestandosi a lanciare la nuova famiglia di Suv. Il lancio di Goa Pik Up plus (con 51 modifiche rispetto al precedente) è l’occasione per conoscere meglio un gruppo attivo nell’aeronautica, nella natutica, nelle macchine agricole, nell’innovation technology, negli investimenti immobiliari e non solo perché Mahindra detiene i pacchetti di maggioranza di SsangYong Motor, Peugeot Scooter e di Pininfarina.
Un colosso con più di 70 anni di storia, 240.000 dipendenti e quasi 21 miliardi di dollari di fatturato – deciso a farsi largo anche in Europa con la forza dei 22 settori merceologici in cui è attivo e di una presenza in oltre 100 Paesi.
I successi ottenuti in Formula E, dove il team Mahindra è presente fin dalla prima gara e ha disputato 55 gran premi in 5 stagioni, salendo per 18 volte sul podio (con 4 successi, l’ultimo in Marocco), testimoniano l’elevata capacità di engineering e la propensione verso un impegno tecnologico orientato alla mobilità del futuro. D’altra parte nei prossimi anni arriveranno anche i Suv, settore nel quale il gruppo vanta una lunga esperienza, oltre che la leadership produttiva sul mercato indiano dove l’azienda è già presente con veicoli elettrci a basso costo.
“Se pensate che la Cina sia inquinata, dovreste vedere le nostre città principali, per questo sentiamo il dovere di moverci”, raccontano.
Il Goa plus, nuovo arrivato tra i dei pick up, vera forza della natura – mezzo da lavoro e detraibile al 130% – punta a raggiungere un nuovo livello di qualità e comfort. Sono state 51 le aree modificate, per aumentare la vivibilità a bordo e ad oggi l’ottimo rapporto qualità prezzo è ancora una particolarità del veicolo, che si acquista con poco più di 14.000 euro (versione 4×2 con singola cabina).
Gli interni sono più ergonomici e moderni, al pari di una utilitaria, grazie a plastiche meno dure e a tessuti tecnici soft. Le linee esterne vantano un design più grintoso e personale rispetto al passato, con un frontale uniformato al resto di gamma. Bisogna girare la chiave per sentire sotto il cofano il turbodiesel a quattro cilindri 2,2 litri a 16 valvole, in grado di erogare 140 cavalli a 3.750 giri/minuto. Goa vanta angoli di attacco di 34°, dosso 18°, uscita 15°: nelle versioni 4WD, l’integrale è inseribile elettricamente ed è di serie il differenziale meccanico posteriore MLD (Mechanical Locking Differential) con bloccaggio automatico al 100%.