Prima Antonelli, poi la Ferrari. Il weekend ai 2.200 metri di Città del Messico si fa subito interessante.
Kimi Antonelli è stato tra i primi a mettere un cuoricino sul post della Mercedes che celebra il 12esimo compleanno di Roscoe, il cane di Lewis Hamilton. Anche questo fa parte del gioco di squadra e ormai per Kimi è cominciato il conto alla rovescia che lo divide dal debutto in Formula 1.
Oggi, intanto, tornerà in pista in Fp1 a Città del Messico sulla macchina di Hamilton, senza la pressione e le urgenze di Monza. Potrà prendersela comoda, anche se, come disse allora Toto Wolff il problema con Kimi è chiedergli di andare piano, non di andare forte.
La Mercedes dopo il terribile weekend texano è uscita un po’ dai riflettori, al centro della scena è rimasta soprattutto la Ferrari, impegnata nella sua impresa impossibile: riagguantare un Campionato Costruttori che sembrava ormai nelle mani della McLaren.
Le 48 lunghezze di vantaggio a cinque gare (e due sprint), quindi a 250 punti, dalla fine, autorizzano il sogno. I 57 punti che deve recuperare Norris su Verstappen, oggi appaiono invece come una montagna insormontabile, soprattutto per colpa di Lando che continua a perdere troppe occasioni, dimostrando ancora una certa immaturità.
Per la Ferrari è arrivato il momento della conferma, cosa che dopo le vittorie di Charles a Monte Carlo e Monza, non era successa. Se la Scuderia dovesse confermarsi anche agli oltre 2.200 metri di Città del Messico, dove un anno fa Leclerc scattò in pole davanti a Sainz (poi la gara la vinse Max davanti a Hamilton), il finale di stagione per Maranello diventerebbe davvero interessante. Il Mondiale Costruttori che manca dal 2008 potrebbe avvicinarsi prima del previsto. E prima dell’arrivo di Hamilton.


