
Un’altra pole che non si trasforma in vittoria. È la storia di questa Ferrari che non riesce a trasformare in un successo quello che raccoglie in qualifica. Quest’anno è accaduto dopo le ultime sette pole ed è clamoroso un dato statistico che racconta come su 18 pole di Charles, 10 siano diventate vittorie Red Bull. A Singapore è stato Perez a chiudere davanti a Leclerc una gara che ha condotto in testa dall’inizio alla fine, arrivata al termine delle due ore e non dei 61 giri. Perez è partito meglio di Leclerc, lo ha bruciato ancora prima di arrivare alla curva: “Ho lasciato pattinare troppo le ruote mettendo la marcia e ho perso l’attimo”, la spiegazione di Charles che dopo esser scattato benissimo ha perso grip, magari su una parte di pusta più bagnata.
È stata la mossa vincente anche se dopo sono arrivate due ore di gara tiratissima tra due Safety Car, due Virtual Safety Car, una investigazione durata effettivamente troppo per il suo comportamento dietro alla seconda Safety. Perez ha lasciato allontanare la Safety più del consentito (dieci auto dice il regolamento) in due occasioni. Un peccato veniale, ma che in altre occasioni (vedi Vettel in Ungheria 2010) aveva comunque portato ad un drive through. “Non prendere una decisione subito è assurdo ha detto Binotto – Ha anche influenzato la nostra gara perché abbiamo chiesto a Charles di superare Perez e così facendo ha consumato le gomme perdendo poi terreno”. Aspettando la decisione del giudice che in caso di penalità di 10″ regalerebbe la vittoria alla Ferrari.
Perez ha guidato in modo straordinario come non gli capitava da Montecarlo, l’altro cittadino della stagione. Ha avuto Charles negli specchietti per tutta la gara, addirittura a meno di mezzo secondo attorno al 43° giro quando è stato finalmente autorizzato il DRS. Non ha sbagliato nulla pur sotto pressione in una gara che ha invece registrato errori clamorosi di due campioni assoluti come Verstappen e Hamilton con Max andato lungo attaccando Norris e Hamilton prima a muro mentre seguiva Sainz e poi lungo mentre cercava di saltare davanti a Vettel nel finale. Non una gara da campioni del mondo in un Gran premio che finora aveva visto vincere solo campioni. “Ho sempre controllato la gara anche se gli ultimi giri sono stati davvero intensi – ha detto Carlos – la violazione sotto safety car? Non so perché sono indagato, ma nel dubbio ho spinto per aumentare il vantaggio in caso di penalità, spero che basti”. In attesa di una decisione della federazione c’è poco da aggiungere
Si tratta di Sergio e non di Carlos. Per i ferraristi è triste dover appellarsi alla giustizia sportiva per vincere un GP! E comunque, è andata male perchè, pur con 5 secondi di penalizzazione, Perez ha vinto. Piuttosto il comico mr. bean8 dovrebbe chiedersi come mai in quattro giri Charles abbia perso più di tre secondi. Non ricordo che Charles abbia mai cercato di superare Perez. Almeno Max e Lewis ci hanno tentato, hanno sbagliato, pazienza. Non era un punto in più che avrebbe fatto gola a Lewis e Max con un punto in più non ha di certo migliorato la sua classifica che lo vede tranquillamente primo. Ma Charles, con oltre 100 punti di distacco, non se l’è sentita di azzardare un attacco. Che cosa avrebbe potuto perdere di più di così? ha migliorato la sua posizione? a cinque gare dal termine del campionato si ritrova ad avere due miseri punti in più di Sergio; se anche si fosse trovato ad averne qualcuno in meno, non sarebbe cambiato un granchè ma almeno ci avrebbe tentato. A me pare un bel pò demotivato e come potrebbe avere stimoli in questa squadra?
Mercedes inguardabili. Oggi Lewis aveva una possibilità di podio ma prima si è lamentato delle intermedie, poi si è lamentato delle medie. Forse oggi avrebbe preferito guardare la gara dal divano di casa. George senza voto. Puntava ad una gara di rimonta magari montando le full wet ma il ritardo della partenza ha vanificato tutto. Non era sufficiente aver cambiato la power unit. Su questa pista l’unico che è riuscito a sorpassare è stato Max, anche se con Alonso è stato fortunato che gli si è rotto il motore. Forse, non avesse fatto l’errore, sarebbe pure arrivato sul podio. Ma adesso però tutti sanno perchè: l’indagine sul budget cap lo ha smascherato, anche se non credo che la FIA avrà il coraggio di togliergli i titoli fraudelentemente conquistati.