Rassegna stampa dal SingaporeGp dopo la Pole ferrarista e il Max senza benzina sul più bello. Inaccettabile dice lui, usando toni forse un po’ troppo duri con il team che spendendo e spandendo lo sta portando al secondo titolo.
Cronaca a parte tiene ancora banco il caso RedBull: si chiedono a gran voce sanzioni esemplari. Giusto. Ne va della credibilità della Formula 1.
Alessandra Retico, Repubblica: “Charles, il principe della pole. Ha il dono dell’attimo, Leclerc, anche in una Singapore stralunata dal vapore della pioggia caduta fino a poco prima delle qualifiche. Difficile scegliere gomme e traiettorie tra le pozzanghere ancora fumanti. Aria così umida e strana, da notturno asiatico, che il re di questo Mondiale si trasforma in brutto anatroccolo: Max Verstappen senza benzina. Non metaforicamente: la Red Bull sbaglia i calcoli non del budget cap, per quanto si sa finora, ma della quantità di carburante sulla macchina”.
Stefano Mancini, La Stampa: “Sbagliano anche loro. La Red Bull, che meno di un mese fa ridacchiava della gomma perduta nei box Ferrari in Olanda, ha mandato in pista un pilota che non aveva benzina sufficiente. E se ne è accorta a due curve da una probabile pole position di Max Verstappen, che stava per urlare di gioia e invece ha strillato via radio la sua rabbia coperta di bip. In Ferrari tornano sprazzi di sereno”.
Giorgio Terruzzi, Corriere della sera: “Tra l’autogol che ha impedito a Verstappen di conquistare la pole ieri e l’accusa di aver sforato il limite del budget che pende sul destino Red Bull non ci sono relazioni. Ufficialmente. Eppure, nel paddock di Singapore come sui divani di mezzo mondo, aleggia il sospetto che lo stop ordinato a Max allo scadere delle qualifiche, più che alla mancanza di benzina fosse dovuto al desiderio di volare bassi, di evitare la vetrina nel momento in cui la Fia decide se e come punire proprio la Red Bull. Basta questo indizio per dare misura del disagio che ha già colpito la F1”.