Rassegna stampa post mondiale. Ancora tanto Max Verstappen sui quotidiani italiani (bella l’intervista esclusiva della Gazzetta by Perma). Le polemiche non si placano, soprattutto in Inghilterra dove sparano a palle incatenate contro i commissari e il ditrettore di corsa (vedere rassegna grazie a www.loslalom.it)








Il dibattito sull’epilogo intanto prosegue. Nell’Inghilterra di Hamilton si alternano fair play, riconoscimento ai meriti di Verstappen e dubbi sulla direzione di gara.
Martin Samuel sul Daily Mail ha scritto stamattina che “non sentirete Netflix lamentarsi della parodia mascherata da resa dei conti. Quelli che sono dipendenti dal drama, anche più che dall’azione, saranno rimasti affascinati. Altri dirigenti potrebbero notare l’attenzione che sta ricevendo la F1 e pensare che questa sia la strada da percorrere. Quelli che guardano allo sport, tuttavia, potrebbero preoccuparsi. E poiché gli amanti dello sport includono senza dubbio ogni anima che abbia mai guidato un’auto di F1 o ricoperto una posizione di rilievo in una società di corse automobilistiche, anche la FIA dovrebbe essere preoccupata. Perché le vite sono ancora in pericolo in Formula Uno e perché un pilota rischia davvero se la competizione è soggetta al capriccio di un produttore, se gli atleti sono solo personaggi delle sue trame”.
Al Telegraph si sono divisi. L’opinione di Oliver Brown è quella di ieri: “Max Verstappen è il legittimo campione del mondo al culmine della stagione più selvaggia di sempre: che le inchieste cessino. Il tumultuoso duello con Lewis Hamilton meritava di essere risolto esclusivamente in pista e non da avvocati che perlustrano arcani pezzi del codice sportivo della FIA”. Un commento di tenore opposto è firmato stamattina da Jeremy Wilson: “Lewis Hamilton è stato truffato per l’ottavo titolo mondiale di F1 – questo risultato non può restare in piedi. Il tifoso occasionale non è stupido”. Parla di un finale di gara creato artificialmente. Anche al Guardian le cose vanno così. Ieri Sean Ingle chiedeva alla Mercedes di deporre le armi e lasciar perdere i ricorsi, stamattina Giles Richards scrive che “l’indecisione della FIA porta a un finale confuso per i fan della F1 che meritano di meglio”.
Il popolare Sun dice che “è diventata un’abitudine per la Formula Uno spararsi sui piedi, ma questa volta ha usato un lanciarazzi. È stato toccato un nuovo punto basso dopo il patetico spettacolo offerto in Belgio quest’estate, quando hanno girato solo per pochi giri dietro la safety car per adempiere ai contratti tv”.
Dalla Germania, il Paese della Mercedes, su Die Welt Lutz Wöckener ha scritto: “Mi era stato promesso il finale di stagione più emozionante nella storia della Formula 1. Invece, sono rimasto spiazzato, come l’autostoppista che rimane con il pollice nell’aria. Ero infastidito. Per la mia ignoranza. Hamilton e Verstappen stavano facendo i loro ultimi giri di questa epica stagione di Formula 1, e io come un idiota non sapevo come stesse andando. Certo, Hamilton era in vantaggio, Verstappen era secondo. Ma nel momento in cui la safety car è entrata in pista e ha rallentato il campo, non mi sono reso conto di cosa significasse. Per Hamilton, per Verstappen, per il Mondiale. Chi aveva un vantaggio adesso? E come sarebbe andata avanti? Per apprezzare le prestazioni e una competizione, devi conoscerle. Se non hai mai sentito parlare di un tiro da tre punti, non rimarrai incantato sul divano durante l’ultimo possesso palla. Solo chi sa come stanno le cose, può lasciarsi coinvolgere. Domenica mi sono sentito perso. Seguivo gli ultimi chilometri della stagione con delusione. Avrei voluto informarmi meglio. Ho dato la colpa a me stesso. Finché non mi sono reso conto che tutti si sentivano allo stesso modo. Esperti televisivi, influencer, capi squadra: nessuno sembrava sapere davvero cosa significasse lo scenario nuovo. È stata l’ignoranza a creare la tensione, non il corso della competizione stessa. Più ascoltavo gli esperti e interpretavo le diverse reazioni dalla pit lane, più mi diventava chiaro che aveva poco a che fare con lo sport. Nessun pilota avrebbe deciso l’assegnazione del titolo, ma un commissario di gara. La decisione di far passare le macchine doppiate da Hamilton prima della ripresa della gara ha inciso sull’esito. Se le quattro vetture fossero rimaste a fare da cuscinetto tra i due rivali, Hamilton si sarebbe difeso fino al traguardo. Nessuna manovra di guida ha deciso, nessuna finezza tattica, ma l’interpretazione di un ufficiale. Un po’ come la Var nel calcio”. (Ahia).
È stato un disastro per la Formula 1. Lo sport soffre il fatto che non si tratta più solo di pura competizione, ma dell’interesse di pochi individui. È stato incredibile che si potesse sentire dal vivo come i capi squadra cercano di influenzare le decisioni della direzione gara durante una gara. Il team Mercedes ha fatto di tutto, anche sui media, per destabilizzare Max. Si può quasi parlare di bullismo |
Bernie Ecclestone intervistato da Münchner Merkurtz
Sempre in Germania, Tim Schultze su Stern ha detto: “La rabbia e la delusione della Mercedes sono comprensibili. Il titolo era ritenuto al sicuro, è stato perso per una stupida coincidenza, la direzione gara ha fatto la sua parte con la sua decisione. Ma cos’altro avrebbe potuto fare? Far finire una finale del genere in condizioni di safety car? Sarebbe stato indegno. Il regolamento della Formula 1 prevede che sia il direttore di gara a decidere, nello spirito dello sport. Lo ha fatto, non importa quanto la Mercedes si senta svantaggiata. Se non ci sono seri problemi di sicurezza, una gara dovrebbe concludersi in modo sportivo. Usare una safety car dà sempre un vantaggio al leader. Se succede alla fine di una gara, è amaro. Se succede alla fine dell’ultima gara e decide la lotta per il titolo, è drammatico. La Mercedes dovrebbe astenersi dal protestare e mostrare di saper perdere, anche se è difficile. Inoltre, le prospettive di successo del reclamo sono scarse. Nessuno vuole una Formula 1 in cui i titoli si assegnano a tavolino. Questo vale sia per i fan che per la proprietà statunitense di Liberty Media, preoccupata di avere corse più attraenti. Come consolazione per la Mercedes: è chiaro a tutti che il titolo sia arrivato in circostanze felici per Verstappen e la Red Bull. Tuttavia, l’olandese è un degno vincitore. Le due cose non si escludono a vicenda”.
Gli svizzeri di Blick si sono fatti una domanda che definiscono provocatoria: “Max Verstappen è un degno campione del mondo di Formula 1?”. Risposta: “Sì, se si tiene conto di tutta la stagione”.
Gli Inglesi attaccano tutto quello che non è Inglese… Si sa come sono… Dicono una cosa, ne pensano un’altra…
Per quanto visto in pista ad Abu dabi, fino a cinque giri dal termine, Lewis era in perfetto controllo e nulla gli avrebbe impedito di vincere il suo ottavo mondiale. Per cui, fino a quel punto, sarebbe stato lui il più forte. Poi però l’incidente di Latifi ha letteralmente cambiato le cose, le decisioni (sembra legittime) di Masi hanno fatto il resto. Che questo però possa permettere a Max di dirsi “il più forte” è da vedere. Sarebbe stato meglio che non si fosse arrivati all’ultima gara in parità, che tutto si fosse deciso già due o tre GP prima. L’amarezza è grande così come la gioia di chi tifa per l’olandese.
Per me l’assurdo rimane la regola della SC che non congela la situazione ma ne crea una nuova; tutto quuanto è accaduto prima, viene cancellato. In alcuni circuiti addirittura si studiano le strategie prevedendo l’uscita della SC. E’ strano che mai questa regola sia mai stata riscritta. Non ci vorrebbe molto a suddividere la gara andando poi a sommare i tempi ottenuti nelle diverse frazioni. E’ una regola che aggiunge solo spettacolo ma che aiuta solo chi ha la possibilità o la prontezza di reagire. Lewis non poteva sfruttare la sosta perchè sarebbe rientrato dietro a Max e, anche se con gomme nuove, avrebbe avuto poco tempo per superarlo. Ci sarebbe da capire anche dove si sarebbe trovato Perez.
Si temeva l’incidente in pista causato da Max (e alla prima curva ci ha tentato) ma l’esito è stato ancora peggiore. Un mondiale assegnato a tavolino. E vedendo quanto Masi aveva già commesso nel GP precedente (l’assurda bandiera rossa dopo la VSC con nessuna esigenza di sostituzione delle barriere), ci sarebbe quasi da pensare che, sotto sotto, volesse a tutti i costi assegnare il mondiale a Max. Anche qui si è avvalso (dal punto di vista regolamentare forse anche correttamente) della possibilità di applicare l’articolo che gli permette di decidere quale sia il giro in cui deve rientrare la SC anche senza attendere che i doppiati arrivino in coda al gruppo (infatti sono tutti attivati ad oltre un minuto da Max). E ha deciso che fosse il 57esimo su 58…
Spero solo che il prossimo anno a Masi gli forniscano una bella canna da pesca e che lo mandino il più lontano possibile da circuiti di F1.