Tutti con Leclerc il fenomeno del sabato, l’uomo che in qualifica non conosce avversari. Sui quotidiani italiani si prende tutti i titoli aspettando la gara e i punti veri.
Mostro, maestro, mago, rallista: per celebrare Charles si libera la fantasia. Adesso tocca alla Ferrari non tradirlo.
Paolo Filisetti sulla Gazzetta dello sport spiega che “dietro la pole di Charles Leclerc c’è anche la maggiore efficienza aerodinamica della F1-75. Come noto questo è un punto di forza della Red Bull: dunque, questo tracciato, grazie al rettilineo principale lungo due chilometri e duecento metri, rappresenta il suo terreno ideale. Ma la Ferrari si è preparata un piano per rintuzzare l’offensiva dei rivali. L’ala è caratterizzata dal profilo principale posto molto in alto e con andamento rettilineo per la maggior parte della sua larghezza. In pratica solo le estremità sono incurvate verso l’alto, creando con la porzione rettilinea un “cucchiaio” appena accennato”.
Poi ci sono le prodezze dell’uomo. Giorgio Terruzzi sul Corriere della sera considera: “Che sia un velociraptor micidiale è una evidenza. Ma non tutti gli acuti sono uguali. In Spagna e a Monaco, i due ultimi Gp, ha avuto tra le mani una macchina più sintonizzata di ogni altra su quelle piste da alto carico. Qui, Baku, Leclerc si è guadagnato il vantaggio ricorrendo a equilibrismi aggiuntivi, calibrando, come fa spesso, una serie di sperimentazioni ad alto rischio per «mettere assieme» il giro migliore. Roba grossa. Roba fine, per chi considera la F1 come la Scala del talento, degli acuti velocistici, dei gesti supremi”.
Alessandra Retico per Repubblica dice proprio che “Charles lascia il segno sui muri medievali di Baku. Li sfiora, li accarezza, li corteggia, prende quello che vuole, millimetri e centesimi, e se ne va: ancora una pole alla Leclerc, tutto spirito e fiuto dell’attimo. Tra le curve attorcigliate sul Mar Caspio che interrompono l’infinito rettilineo (2,2 km), ancora una volta lui vola”.
Stefano Mancini su La Stampa aggiunge che “Leclerc è diventato uno specialista del giro lanciato, che è la massima espressione di velocità della Formula 1. I risultati della Ferrari in gara non sono stati altrettanto brillanti: due vittorie contro le cinque dei rivali”.
Mancini su La Stampa avverte che “ci sarebbe anche il problema dei saltellamenti: sui 2,2 chilometri di rettilineo le macchine rimbalzano con violenza. Hamilton ha lanciato l’allarme: «Così è pericoloso, la vista diminuisce. Nelle prove libere non sono riuscito a finire la simulazione gara per il mal di schiena». Ma la F1 va di fretta e non ha tempodi cercare una soluzione. Se ne riparlerà la prossima volta”.