Rassegna stampa: la Ferrari sulla carta è quasi imbattibile

Rassegna stampa dal primo giorno di test in Bahrain con tanto miele per la Ferrari che conquista i titoli al pari delle novità Mercedes.

Da http://www.loslalom.it:

È stata l’Alpha Tauri di Pierre Gasly a chiudere davanti a tutti il primo dei tre giorni di test previsti in Bahrain sul circuito di Sakhir. Il francese è stato l’unico a fermare il cronometro sotto il minuto e 34. Dietro la monoposto di Faenza, entrambe le Ferrari, con Sainz secondo a quattro decimi e poi Leclerc. La Mercedes ha presentato le sue innovazioni, ma forse si è nascosta, la Red Bull protesta e sospetta ci siano state delle irregolarità. Tutto come sempre, insomma

Nelle scorse settimane la stampa spagnola aveva dedicato le sue attenzioni all’Alpha Tauri, il team sussidiario della Red Bull.  Laura López Albiac su Sport aveva sottolineato lo slogan utilizzato alla presentazione: stile per una nuova era, mentre Jesús Balseiro su As ricordava che si parla di scuderia minore “per via del suo passato come Minardi, ma non va dimenticato che questa squadra ha recentemente vinto gare (GP d’Italia 2020), sale regolarmente sul podio (Azerbaijan 2021, l’ultimo) e soprattutto frequenta la vetta”.

Stefano Mancini su la Stampa dice stamattina che “la rivoluzione in Formula 1 c’è stata eccome, solo che finora non si capisce chi l’abbia fatta meglio. Daniele Sparisci, sul Corriere della sera, parla di vestito attillato per la Mercedes, “i soliti sospetti, i regolatori presi in contropiede dai soliti geni. E una Ferrari che marcia su ritmi convincenti, con due piloti nei primi tre posti. L’ordine dall’alto della F1 (e dalla Fia guidata da Mohammed Ben Sulayem) è stemperare i toni, tagliare la coda velenosa di Abu Dhabi 2021. Possibile? Ovviamente no, come era impossibile che le migliori menti del paddock, quelle della Mercedes, non trovassero una zona grigia in cui infilarsi”.

Giorgio Ursicino per il Messaggero parla di “Ferrari consistente, ma il palcoscenico se lo prende tutto la Mercedes. Non è una sorpresa, lo scacco matto era più che nell’aria. Vedere la Freccia dal vero scalda gli animi. Dal punto di vista tecnico la Stella B è una monoposto diversa da tutte le altre, solo la Williams ha un’impostazione simile si dice per portare avanti il lavoro per i tedeschi senza generare allarmi. Sull’auto di Stoccarda i concetti sono estremizzati. Le bocche di raffreddamento sono verticali e non orizzontali in modo da avere pance strettissime, quasi inesistenti, con grossi vantaggi per la penetrazione aerodinamica. In più c’è il cono antintrusione superiore trasformato in un’ala (il punto che sembra illegale e che invece la Federazione ha autorizzato) che fa da base allo specchietto”.

Alessandro Passanti su Oa Sport è giunto alla conclusione che “la W13 è una W13 già 2.0, senza mezzi termini. Iniziamo dal muso. La struttura vede le appendici orizzontali con dettagli nuovi e un sistema che permette una flessione notevole in rettilineo alle maggiori velocità. Il fondo, successivamente, vede a sua volta parecchie modifiche rispetto a quanto visto due settimane fa. Lo spazio che occupa è amplissimo con tiranti che lo uniscono alla scocca. Da cosa deriva? Dal fatto che le pance della W13, sostanzialmente, non esistono più. O meglio, si sono ridotte in maniera drastica. Le altre 9 scuderie hanno scelto una conformazione orizzontale, in qualche modo tradizionale. Il team anglo-tedesco, invece, ha deciso di spostare l’apertura in verticale, riducendo (nella parte iniziale) la lunghezza della parte, proponendo una monoposto clamorosamente rastremata e snella. Al momento i cronometri sono l’ultimo interesse del team di Brackley. Il primo obiettivo è proporre una macchina solida e costante. O forse lasciare tutti a bocca aperta come accaduto per il DAS?”

Leo Turrini sul Resto del Carlino si dedica alla Ferrari e scrive che “l’impressione suscitata dalla macchina del Cavallino è discreta, sebbene sia troppo presto per stilare giudizi, tutti i team stanno ancora sperimentando e raccogliendo dati”.

Simone Valtieri su Motorbox si è chiesto che valore hanno questi tempi? 

Risposta: “Per ora le monoposto di nuova generazione sono circa 3” più lente rispetto alle precedenti, ovviamente con un ampio margine di miglioramento che conosceremo solo nel corso della stagione”. 

Sky Sport trova che “la Ferrari ha confermato di essere affidabile, costante nella simulazione gara (con Sainz), ma ha soprattutto ha colpito perché raggiunge un buon bilanciamento in tempi brevi. Poi, però, ci sono anche gli altri, a cominciare da Red Bull e Mercedes, con una W13 che ha fatto molto parlare nella prima giornata nel deserto per le novità con le quali si è presentata: più magra innanzitutto, ma a colpire è stata anche l’appendice a “pinna di squalo” dove sono sistemati gli specchietti. Novità anche sull’ala anteriore”.

Giandomenico Tiseo per Oa Sport dice che “la sensazione è che la Rossa, dedicandosi a un lavoro di ottimizzazione della F1-75, come dimostrato da alcune modifiche al fondo (una bandella che sporge dal fondo stesso in prossimità della scocca per convogliare il flusso sotto alle bocche dei radiatori), stia procedendo in maniera convincente avendo già un’ottima mole di dati da sfruttare per estrarre il potenziale della vettura”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Siamo al “venerdi” e come sempre la rossa brilla. Peccato poi la gara sia alla “domenica”. Sembra abbia già il mondiale in tasca e RB e Mercedes ancora non stanno spingendo. Se hanno toppato, ci vorranno parecchi GP e forse non basterà la stagione a recuperare, perchè gli altri nel frattempo non staranno a guardare, ma se l’hanno azzeccata, anche per quest’anno, il motto della rossa sarà: vinciamo il prossimo anno!

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