Rassegna stampa: la grande occasione… di Perez o Alonso. Rip #Pat

Sarà una corsa a inseguimento, soprattutto se non soltanto per Verstappen. Lui ha la macchina per risalire fino al podio, Leclerc avrà molte difficoltà anche a superare Mercedes e Aston Martin. Vedremo come andrà a finire. Intanto ecco la rassegna di oggi.

Stefano Mancini su la Stampa sottolinea allora che “la Red Bull non è perfetta. Velocissima sì, ma fragile anche lei. L’immagine della macchina di Verstappen che rallenta all’improvviso con il cambio bloccato in terza ed emette un rumore sinistro di ferraglia riapre le speranze del resto dei piloti. Forse una gara quest’anno non la vincerà lui, il campione del mondo che «corre su un altro pianeta» (parere unanime) e finora quest’anno aveva dominato tutto quello che c’era da dominare, dai test alle qualifiche di ieri in Arabia Saudita. La Red Bull fa corsa a sé, ma ora si scopre delicata. È un campanellino d’allarme”.

Alessandra Retico su Repubblica considera: “No che non è tutta matematica, la Formula 1, come dice quello splendido vecchiaccio di Fernando Alonso. Ma stavolta le variabili sembrano ancora più impazzite”.

Il ricordo di Trivulzio

L’anno scorso a Monza ero rimasto sorpreso di non averlo visto. Pier Attilio Trivulzio era sempre lì, solitario e appassionato, entusiasta ma con un velo di tristezza. Era un lupo solitario ma anche uno a cui piaceva cacciare notizie e non solo tra i motori. Ieri la terribile è tristissima notizia del ritrovamento del suo corpo ormai mummificato. Rip #Pat

Ecco come lo ricorda Giorgio sul Corriere:

Il Corriere della sera racconta la storia straziante del “giornalista di F1 rimasto solo. Era morto in casa da sette mesi”. Aveva 83 anni. Giorgio Terruzzi scrive che lo hanno trovato mummificato alcuni operai, inviati nel suo appartamento di corso Trieste a Novara, concesso in comodato d’uso. 

“In difficoltà da anni. Solo. Completamente, visto come se n’è andato, senza nessuno che si preoccupasse più di lui. Eppure era stato sposato, aveva un figlio emigrato da anni in Inghilterra per lavorare come scenografo nell’industria cinematografica. A chi lo frequentava nel paddock dell’Autodromo di Monza, un luogo d’azione amatissimo da Trivulzio, raccontava di una compagna, professione commercialista, che viveva nei pressi di Parma. Rapporti stinti, finiti. Così come quelli con i vecchi compagni di lavoro. Un tipo duro e puro, a costo di esagerare con la gelosia per qualche notizia, con la pretesa di andare sino in fondo anche quando non era il caso”. 

Terruzzi riferisce che l’ultimo a cercare di mantenere un contatto è stato il collega Marco Pirola. «Pier Attilio, detto Pat, mi aveva chiamato nel 2020, quando eravamo in isolamento causa pandemia. Chiese una mano per ricaricare il telefono. Da allora l’ho cercato invano. Non rispondeva alla chiamate, alle mail. Ho chiesto in giro, ho cercato di avere qualche notizia da altri colleghi. Nulla. Sino a quando i proprietari della casa dove viveva hanno mandato qualcuno per fare dei lavori».

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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