Perez respinge la rimonta di Max. Ferrari quarta forza

Il risultato del Gran premio di Arabia Saudita è una pugnalata nel cuore dei ferraristi. Sainz e Leclerc non entrano mai in scena, restano lontani dai vincitori, ma lontani anche da Aston Martin e Mercedes. La Ferrari oggi è la quarta forza in pista.

La macchina definita dal ceo Benedetto Vigna come una monoposto che non ha precedenti in termini di velocità per oggi è un mezzo disastro.

La Ferrari è la quarta forza del campionato ed è inutile scervellarsi su chi avrebbe dovuto chiudere davanti ta Sainz e il Leclerc furioso. Dopo il risveglio amaro del Bahrain c’è stata la conferma in Arabia Saudita. La Ferrari non si è rotta, ma è lontanissima dai primi su una pista dove l’anno scorso aveva lottato fino in fondo con Max chiudendo con il minino distacco della stagione. Ma un anno fa era un altro mondo. Dopo due gare Leclerc aveva 55 punti, una vittoria e un secondo posto con due giri veloci. Oggi ha in tasca solo un settimo posto e il grande recupero dal 12° posto non può cambiare il suo umore.

Là davanti Sergio Perez si è confermato re dei circuiti cittadini aggiungendo ai successi di Baku, Montecarlo e Singapore quello di Gedda. Ha avuto solo un’esitazione al via quando Alonso lo ha bruciato ma poi si è beccato 5” di penalità perché si era schierato fuori posizione. Una penalità che però ha scontato in modo errato in regime di Safety Car tanto che alla fine gli sono arrivati altri 10” di penalità che lo hanno fatto scivolare giù dal podio. Sarebbe stato il suo 100° podio. Ha preso coppa e spumante, poi ha restituito tutto a Russell.

Perez ha tenuto il ritmo da astronave che gli consentiva la sua Red Bull con Verstappen che risaliva dal 15° posto al secondo, ma poi si fermava lì senza mettere in imbarazzo il team. Max si è divertito davvero. Solo a una manciata di giri dalla fine ha rivisto qualche fantasma, ha cominciato a raccontare di rumori strani, di sensazioni che gli ricordavano quelle delle qualifiche quando aveva dovuto parcheggiare ai box.

Max ha sfruttato anche la Safety Car mandata dentro con una certa fretta dopo il ritiro di Stroll, ma ce l’avrebbe fatta comunque. Ha chiuso a 5”3 dal compagno di squadra, ma proprio all’ultimo giro si è preso il punto addizionale per il giro veloce che gli ha consentito di restare davanti in classifica.

Dopo due gare il mondiale ha già un vincitore annunciato. Se la Red Bull non avrà problemi di affidabilità solo un miracolo potrà ribaltare le classifiche.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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