Rassegna stampa: Leclerc colpito ma non affondato. Predestinato e non sopravvalutato

Rassegna stampa post botto francese. In Italia si crede ancora nella Ferrari. La macchina è veloce, Charles non sbaglierà più.

Jean AlesiCorriere della seraNon sono d’accordo con chi paragona l’uscita di pista di Charles con quella di Vettel a Hockenheim nel 2018. Due sbagli diversi in condizioni diverse, ricordando che Seb aveva alle spalle quattro titoli mondiali e una lunga carriera al vertice, al contrario di Leclerc. Il quale, anche rispetto al Verstappen di oggi, va valutato differentemente. Magari ricordando quante critiche sono state rivolte a Max sino allo scorso anno. In compenso abbiamo avuto una corsa memorabile di Sainz, perfetto nonostante la penalità. Sia lui sia Carlos guidano una macchina, lo ripeto con maggior convinzione, destinata a diventare imbattibile non solo sul breve ma nei prossimi anni

 Stefano ManciniLa StampaLa situazione nella classifica dei costruttori è più favorevole alla Ferrari (meno deficitaria) rispetto a quella tra i piloti. E trasformiamo il ragionamento in piano d’azione: se rimontare nella classifica dei costruttori è meno attraente ma più semplice, la tentazione è presto detta. Scompaiono le gerarchie, Charles e Carlos lavorano in parallelo, quello che ha più punti non ha diritto per questo a un trattamento di favore

 Alessandra ReticoRepubblicaNon manca niente alla Ferrari. Se non i punti. Tanti: Charles Leclerc a -63 da Max Verstappen e la Scuderia a -82 dalla Red Bull.  Ecco: la matematica lascia ancora i conti in sospeso. La missione Mondiale, anzi Mondiali, si è certo complicata ma non è spacciata. Maranello lancia il cuore oltre gli ostacoli, punta a vincerle tutte”. 

David Coulthard alla Gazzetta dello sport: «Non è finita perché all’inizio della stagione Leclerc aveva un vantaggio superiore ai 40 punti e Max ne ha recuperati oltre 100 considerato che adesso è avanti di 63, quindi può ancora succedere di tutto, anche Max potrebbe andare in penalità. Lui e Charles hanno stessa età ed esperienza ma Verstappen ha già vinto il Mondiale e questo lo fa correre più libero di mente. In passato non era esente da errori – ricordate Monaco? – ora ne commette pochi. E questo è il suo grande punto di forza».

Ecco invece il mio pezzo pubblicato da il Giornale

C’è già chi vorrebbe cambiargli il soprannome. Da Predestinato a Sopravvalutato. È il destino dei campioni che scivolano prima di tagliare il traguardo. Charles Leclerc non può sottrarsi al gioco più crudele dello sport ai tempi dei social, l’assalto con pernacchia all’asso caduto in disgrazia. Social e tifosi traditi, però, hanno la memoria corta. Il Leclerc che è finito contro un muro di gomme a Le Castellet ricorda lo Schumacher che, pur con due mondiali già vinti, scivolò su un cordolo bagnato al Mirabeau trasformando la sua seconda pole da ferrarista in un ciocco da principiante. Quello Schumi che quindici giorni dopo a Barcellona vinse la sua prima gara da ferrarista. Anche i campioni sbagliano. Magari Hamilton meno di altri, probabilmente Verstappen molto meno di qualche anno fa. Ma anche i campioni sbagliano se devono guidare sempre al limite.

Charles Leclerc oggi non vale ancora Max Verstappen. È superiore in qualifica, sul giro secco è già adesso il migliore. Ma in gara è ancora falloso. Due errori in 12 gare sono tanti quando si deve lottare contro un pilota che non sbaglia più e ha capito bene quando attendere e quando attaccare come dimostra il fatto che ha vinto 4 delle sette gare in cui Leclerc partiva in pole. I progressi di Charles nella gestione delle gomme sono sotto gli occhi di tutti, ma deve imparare a essere meno impulsivo (vedi Imola) e a tenersi un minimo margine di sicurezza quando le gomme non consentono più di girare sempre come se fosse in qualifica. Imparerà perché il talento c’è tutto e attorno ha una squadra che sa come proteggerlo. Dovrà solo fare attenzione al compagno di squadra che non è comodo come quelli che aveva Schumacher ed è ancora molto ambizioso. 

È un po’ tutta questa Ferrari che ricorda quella dei primi anni di Schumacher. Anche quei tempi c’era sempre un particolare che si infilava nell’ingranaggio. O un semiasse che saltava nel giro di ricognizione, o una gomma persa ai box, o lo stesso Michael che da Monaco ’96 a Jerez ’97, qualche peccatuccio lo ha commesso. La strada era quella giusta, ma ci volle pazienza per tornare a festeggiare il titolo. Una storia che assomiglia molto a quella della Ferrari di oggi con 63 punti da recuperare a Max.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. E’ un pilota sovravallutato, lo dismostra con questi errori e certe comunicazioni via radio.

    Certo la Scuderia non lo aiuta di certo con errori ed una macchina non affidabile, ma non mi sembra che aiutino molto nemmeno Sainz che sabato ha lanciato il Monegasco alla pole (altrimenti stava fresco il “predestinato”!)

    Alla prima stagione in Rossa, Sainz fece piu’ punti di Leclerc, ma il risultato fu ignorato quando Spagnolo dimostra comunque piu’ maturita’ : se Lecler vuole, in futuro, combattere per un Mondiale, sia lui che la Ferrari dovranno essere impeccabili, e se e’ vero che l’affidabilita’ e la strategia sono un grosso problema, non credo che Leclerc abbia meno lavoro da fare su se stesso.

    Verstappen era uno spacca-collo fino a qualche anno fa, ora e’ impeccabile grazie anche ad Horner&Co che di polso ne ha parecchio, e non credo che ci siano molte differenze tra Ferrari e RedBull a parte il muretto e la testa dei piloti.

    Leclerc, quando vince, si esalta alla grande, ma poi finisce con fare errori ( vedi Baku 2 anni fa in qualifica): lo faceva e continua a farlo. Che learning curve avrebbe dunque?

    Pilota sopravallutato? Si, di molto: non vedo i risulati che giustificherebbero la definizione di predestinato, forse Bianchi lo era, ma non lo sapremo mai.

    In Ferrari dopo l’era Brown-Todd siamo sempre a “taralli e vino”: prima e seconda guida ancora prima di andare ai test invernali, e quando si vedono situazioni imbarazzanti come quelle viste al Picard le dichiarazioni che si leggono sono ” puntiamo alla doppietta in Ungheria”. Ma stiamo scherzando???

    Con il Capex di questa Scuderia vi pare il modo di guidare un Team che vuole arrivare al Titolo????
    Ma io mi chiedo: a Maranello ce l’ abbiamo ancora qualcuno che s’incazza per il lavoro, tempo e soldi sprecati con certi errori????

    Non credo nella filosofia del terrore , ma servono rigore , polso e quando serve qualche incazzatura per mettere in ordine una squadra , con la dolcezza e le scuse, signori miei, non si va da nessuna parte.
    Volete le prove? Guardate e in Mercedes o R&B se cercano scuse o giustificazioni come si fa in Ferrari…
    E la Mercedes che era partita malissimo ora e’ tornata: non andranno per il Mondiale ma a guastare la festa ci sono, e lo abbiamo visto benissmo in Francia….

    E in Budapest la sinfonia non credo sara’ tanto diversa…

    Michy

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.