Rassegna Stampa: quanto valgono le Ferrari davanti a tutti a MonteCarlo?

Due Ferrari davanti a tutti. Quanto valgono? Che cosa significano? Ecco la Rassegna Stampa del post giovedì di Monaco grazie a loslalom.it

Due Ferrari ai primi due posti nelle libere non c’erano da due anni e allora Francesco Paone su Oa Sportsottolinea che “in seno al box del Cavallino Rampante è tutto un jouer la prudence, anche perché i primi a essere sorpresi dell’exploit sono proprio coloro che lo hanno realizzato. Eppure la classifica dei tempi è veritiera. Non c’erano condizioni meteo particolari. Non ricapiterà di correre su una pista dove la potenza della power unit conta così poco”.

Roberto Chinchero su Motorsport ha scritto che “se sabato pomeriggio la Ferrari riuscirà a strappare la terza posizione, sarà un grande risultato di squadra, se arriverà di più ci sarà da sedersi con calma e prendersi il tempo per analizzare una giornata storica. Paradossalmente la palla sembra in mano ai tecnici di Red Bull e Mercedes, che oggi non hanno messo in pista una monoposto assettata perfettamente come la Ferrari. Avranno tempo per valutare eventuali correttivi, e da questo lavoro passerà l’esito dei verdetti monegaschi”.

Leo Turrini sul Resto del Carlino considera che “il pessimismo della ragione indica nella seconda fila in griglia il top delle speranze. Ma l’ottimismo della volontà batte altre strade”.

Paolo Filisetti sulla Gazzetta dello sport spiega più nel dettaglio che “le modifiche apportate alla vettura, nel Principato, sono di fatto semplici adattamenti alla pista. L’adozione di un’ala posteriore da alto carico con profilo rettilineo e flap con la V centrale minima è funzionale proprio all’incremento del carico generato in corrispondenza dell’asse posteriore. Controbilanciato ovviamente, dalla maggiore inclinazione dei flap dell’ala anteriore. L’elevata trazione meccanica, garantita dalla nuova sospensione posteriore, costituisce l’arma vincente che qui viene esaltata dal carico prodotto dalle ali”. Ecco.

Io sul Giornale ho scritto: “Non andiamo a Montecarlo per vincere. Non puntiamo neppure al podio. Non siamo ancora veloci come Mercedes e Red Bull. Non scrivete che il Gran premio di Monaco è la grande chance di Leclerc. Nei giorni scorsi da Maranello arrivavano soltanto messaggi di questo tenore. Messaggi obbiettivamente sensati. Tra il sogno e la festa resta un’ora di qualifica in cui può bastare un centimetro di troppo per far crollare il castello. Con un dato da tenere ben presente: in 66 edizioni del a Gran premio, 30 volte ha vinto chi partiva davanti a tutti. Per questo domani la battaglia sarà ancora più furiosa. Ma sapere che la Ferrari può sognare è comunque una bella sensazione. Basta farlo tenendo i piedi per terra. Per evitare che il risveglio possa essere troppo brusco”.

Anche Michael Zeitler su F1-Insider si chiede “quanto valgono davvero i tempi della Ferrari? Il fatto è: Monaco non è mai stata la pista preferita dalla Ferrari in passato. Negli ultimi 20 anni ha vinto solo due Gran Premi nel Principato: nel 2001 con Michael Schumacher e nel 2017 con Sebastian Vettel. L’esperto di Sky Ralf Schumacher ritiene che la Ferrari – come spesso accaduto nel 2020 e nel 2021 – si sia impegnata fino in fondo nelle qualifiche. «Anche nelle ultime gare hanno iniziato a sottrarre carburante molto presto. E qui la qualificazione è ancora più importante. Non credo che gliene fosse rimasto molto nel serbatoio»”. Il sito tedesco scrive che esiste una pressione enorme su Leclerc. Dopo Louis Chiron (1931 su Bugatti), potrebbe diventare il secondo monegasco a vincere. Finora non è mai arrivato al traguardo.

Daniele Sparisci sul Corriere della sera commenta: “Che bello il potere dei sogni. Nelle prove di ballo lento sulla pista meno veloce del Mondiale, la Rossa lancia segnali potenti. La forza è nelle curve, di una vettura bilanciata che esce pulita mordendo l’asfalto grazie all’efficace lavoro della sospensione posteriore: si era notato a Barcellona, nel settore più tortuoso, ma servivano conferme”.

Federico Albano su Formula Passion ha confrontato i dati delle prestazioni dei due ferraristi, scoprendo che Sainz è andato meglio nel primo e nel terzo settore, Leclerc in quello centrale. Lo spagnolo ha guadagnato 156 millesimi alla curva della Saint Devote, la prima.

“Sainz – scrive – infatti frena tardi e forte ed esce meglio in trazione in salita. In questo tratto l’allungo è imperioso (dai dati ci risulta oltre 2 decimi), ma Leclerc riguadagna qualcosa nella curva Massenet con una gestione completamente diversa dell’acceleratore. Leclerc sceglie in tutto questo tratto di parzializzare il gas e gestire l’aderenza con il pedale dell’acceleratore”. Qualunque cosa significhi. 

Leclerc è stato imprendibile nel tratto Mirabeau-Grand Hotel-Portier e “in tutto l’allungo nel tunnel – leggiamo – Leclerc fa largo uso dello short-shifting (la cambiata anticipata) per ottimizzare la coppia motrice e trovare la trazione perfetta. Alla Chicane del Porto transita 5 km/h più veloce di Sainz, nonostante comunque lo spagnolo sia di nuovo più aggressivo in frenata (ottimo segno di confidenza trasmesso dalla vettura). E alla curva del Tabaccaio Leclerc butta letteralmente la macchina all’interno, alzando il piede dal gas per molto meno tempo rispetto a Sainz e garantendosi una velocità altissima di percorrenza che gli fa chiudere il settore addirittura quasi 4 decimi più veloce di Sainz e con il miglior tempo assoluto”. Sainz invece ha mostrato più confidenza dopo la seconda esse delle Piscine, a Rascasse.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

4 commenti

  1. Per adesso il titolo dovrebbe essere “quanto varrebbero le ferrari”. Ne riparliamo dopo le qualifiche del sabato; non credo che Lewis e Max non tentino di modificare questa classifica vista l’importanza che ha partire davanti a tutti. E poi siamo sempre li: con questo piazzamento hanno vinto il mondiale? hanno risolto tutti i problemi? Si, se ci fossero ancora altri 20 GP a Montecarlo; purtroppo per la rossa, in altri circuiti non è così performante.

    1. La risposta gliela hanno data le qualifiche

  2. Leclerc come Quadrado: lo stile Fiat è sempre lo stesso. Và a sbattere per impedire agli altri di fare un tempo migliore. Penoso!

    1. Ma non dica puttanate per favore … uno rischia di farsi il cambio apposta adesso….

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