Ross Brawn la Formula1 2022 non avrà zone grigie. Se lo dice lui…

Ross Brawn è sempre stato un maestro nell’individuare le falle dei regolamenti, le cosiddette zone grigie dove poter intervenire e fare la differenza in pista. Ci ha costruito una carriera in Benetton, Ferrari, BrawnGp e Mercedes.

Ora sta dall’altra parte della barricata. I regolamenti li scrive. E ad Auto Bild ha detto:

Il nostro gruppo ha trascorso molto tempo analizzando le possibilità di interpretazione delle diverse aree per vedere dove ci potrebbero essere lacune sfruttabili dalle squadre per sviluppare ulteriormente i loro progetti, abbiamo anche deliberatamente infranto le regole in alcune aree per far emergere eventuali punti deboli. Ritengo che sia diventato molto difficile per i team trovare delle zone grigie”

“Il punto cardine è non far perdere carico aerodinamico a chi insegue. Nel 2022 i piloti dovrebbero poter contare ancora sull’85% del carico aerodinamico quando si trovano in ‘aria sporca’, nel 2021 invece perdevano circa la metà della deportanza rispetto ad una condizione di aria pulita”.

Se le zone grigie non le ha trovate lui… fino a che non vedremo le monoposto in pista però aspetterei a dirlo. C’erano troppi geni al lavoro per pensare che nessuno abbia avuto un guizzo vincente.

Il parere della Mercedes

Mike Elliott, direttore tecnico della Mercedes, in un video ha detto:

“Le prestazioni complessive delle nuove vetture con tutta probabilità non saranno differenti da quelle della precedente generazione”.

“Ovviamente l’intenzione di questi regolamenti è stata quella di cercare di semplificare i sorpassi in pista e migliorare l’azione, ma credo che sarà necessario un po’ di tempo prima di capire se il risultato è stato ottenuto”.

“Le monoposto saranno più pesanti, le power unit saranno alimentate con i carburanti E10 che garantiranno performance leggermente differenti e la nuova aerodinamica richiederà dei set up differenti rispetto al passato”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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