Schumi jr: “Sono pronto per la Formula 1”

L’emozione ha la voce di Mick Schumacher. Emozione a doppio senso. La sua che parla vestito di Rosso dopo aver guidato una Ferrari e la nostra che lo stiamo a sentire ricordando quegli anni gloriosi. Mick prima di prendere possesso della Haas con cui debutterà nel Mondiale, ha provato per un pomeriggio e una mattinata la stessa SF17H usata da Leclerc, Sainz e compagnia. Sceso Sainz è salito lui in macchina, tanto c’è chi ha già cominciato a parlare di staffetta annunciata, anticipando un tormentone dei prossimi mesi (m a io al contrario credo in Sainz).

Mick ha completato un’altra cinquantina di giri del circuito di Fiorano portando a termine il programma messo a punto con gli ingegneri della Scuderia. Mick nello scorso mese di dicembre ha rilasciato un’intervista che è stata inclusa nel volume Racing Activities che è appena stato pubblicato. Eccola:

Che anno è stato per te il 2020?
“La gente che lavora nelle corse tende a vivere nel futuro e a non guardare mai indietro: lo stesso vale per me. È un fatto di mentalità, perché in un ambiente così competitivo si cerca sempre di pensare a cosa si può ottenere in più e a come fare meglio. Forse però in questo caso si può fare un’eccezione e non soltanto per ragioni personali. La pandemia ha toccato profondamente la vita di ognuno di noi e ha creato a tante persone dei problemi molto seri. Per questo qualche volta mi sembra quasi ingiusto essere felice per quello che il 2020 mi ha dato perché, ad essere onesti, è stato il miglior anno nella mia vita sportiva, quello in cui il sogno che avevo sin da bambino è diventato realtà. Ora posso dire di essere pronto per la Formula 1”.

Eppure a un certo punto sembrava che il 2020 potesse essere un anno senza corse.
“Vero, all’inizio della pandemia, quando in tanti Paesi c’era un lockdown quasi totale, lo sport non era, giustamente, una priorità. Temevo che la mia seconda stagione in Formula 2 sarebbe stata rinviata di un anno e, con essa, il mio sogno di arrivare in Formula 1. Poi abbiamo iniziato a gareggiare in Austria, anche se il via del campionato è stato terribile per me: ho fatto due volte lo stesso errore, con il risultato di raccogliere pochissimi punti nelle prime due tappe”.

Qual è stato il momento decisivo della stagione?
“Non ce n’è stato nessuno in particolare. La realtà è che dopo quel brutto inizio non ci siamo persi d’animo perché sapevamo di aver lavorato bene con Prema, la mia squadra: non abbiamo mai perso la fiducia di poter vincere e così è stato. Siamo rimasti concentrati e uniti, lavorando duramente per recuperare, passo dopo passo. Impegno, fiducia in noi stessi, lavoro di squadra e divertimento: questi gli elementi che ci hanno permesso di risalire la classifica e, alla fine, di vincere il titolo, grazie soprattutto alla costanza di risultati”.

Quanto è stato gratificante essere stato scelto per correre con Haas F1 Team nel 2021?
“È stato importante vedere che l’approccio e i risultati che abbiamo avuto siano stati così ricompensati e posso soltanto ringraziare la Ferrari Driver Academy per avermi dimostrato fiducia, tanto da prendere questa decisione prima ancora che si arrivasse alle fasi decisive del campionato. Per me è stato importante poter avere il supporto della FDA, poter guidare delle vetture di Formula 1, parlare con persone di grandissima esperienza o, semplicemente, sentirmi come in una famiglia”.

La conquista del titolo è stata la conclusione perfetta di una stagione così particolare.
“Anche se sapevo che avrei corso in Formula 1, volevo assolutamente conquistare il titolo: è normale, no? Se corri, vuoi vincere. Non ho mai perso la fiducia di poterci riuscire. Anche se le ultime gare non sono andate come avremmo voluto, desideravo con tutte le mie forze essere campione: per me e per la squadra. Quando ho tagliato il traguardo dell’ultima gara, in tutta sincerità non ero del tutto certo che ce l’avevamo fatta e una parte di me non osava festeggiare: probabilmente sono stati i momenti più intensi della mia carriera, tanto che, quando sono arrivato al parco chiuso e ho visto la mia squadra gioire, ho avuto bisogno di qualche momento per realizzare cosa fosse successo”.

Archiviato il 2020 con il tuo secondo titolo, c’è da pensare alla nuova stagione.
“Sembra passato già tanto tempo da quel giorno, soprattutto perché non vedo l’ora che inizi la nuova stagione, di essere sulla griglia di partenza della mia prima gara insieme ai migliori piloti del mondo. Fino ad allora cercherò di godermi ogni istante e di dare il massimo per arrivare preparato a quel momento: poi, quando i semafori si accederanno, sarà un momento molto emozionante”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. L’unico modo che ha Sainz per evitare di essere sacrificato a fine anno è di cambiare il cognome in Schumacher. E’ evidentissimo che basta solo che Sainz non abbia buoni risultati o che Schumacher invece li abbia ed il cambio si avvererà. Troppa la voglia di vedere un altro Schumacher alla guida di una rossa e troppa la voglia di non lasciarlo andare in un’altra scuderia: se lo immagina come compagno di Russel in Mercedes fra un paio di anni? Mi spiace per Sainz…

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