Singapore istruzioni per l’uso: occhio alle Safety Car

Dopo due anni di stop la Formula 1 torna a Singapore, gara in notturna, dal grande fascino, ma dall’enorme rischio di veder comparire una Safety Car all’orizzonte. Nel 12 Gran premi disputati dal 2008 al 2019 sette volte ha vinto chi scattava in pole position.

Il tracciato è molto impegnativo per l’impianto frenante: basti pensare che ciascun pilota è chiamato a usare il freno per circa 22 secondi ad ogni passaggio. Al contrario la potenza del propulsore non è fondamentale visto che si passa solamente il 44% del tempo con il gas aperto, ma lo stress del motore endotermico rimane notevole, considerando anche le temperature e l’alta umidità dell’aria. Un altro elemento di cui tener conto è il consumo di carburante, al punto che spesso ai piloti viene consigliata la pratica del “lift and coast” – ovvero lasciare l’acceleratore invece di frenare prima delle staccate da alta velocità – per evitare di rimanere a secco nei giri conclusivi.

  • Dopo tre settimane di stop, complice la cancellazione del GP Russia inizialmente previsto il 25 settembre, la Formula 1si sposta in Asia: il GP Singapore torna in calendario a distanza di tre anni dall’ultima edizione perché nel 2020 e 2021 quest’area restò fuori dal campionato a causa della pandemia di Covid-19.
  • Secondo i tecnici Brembo il Marina Bay Street Circuit rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4 complice il ritmo serrato, come testimonia la media oraria sul giro vicino ai 190 km/h e la mancanza di adeguati spazi per il raffreddamento, in quanto il rettilineo più lungo misura solo 832 metri.
  • A differenza del Circuit de Monaco che misura appena 3.337 metri, il Marina Bay Street Circuit è lungo 5.063 metri e ciò si ripercuote sul numero di frenate al giro: 9 nel Principato di Monaco, 15 a Singapore, anche se la porzione di gara in cui si fa utilizzo dei freni è simile, 21 per cento a Montecarlo, 22 per cento sul tracciato asiatico.
  • Dalla partenza alla bandiera a scacchi del GP Singapore ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di oltre 97 tonnellate, quasi 24 tonnellate in più del GP Monaco. Un impegno fisico non da poco, frutto anche della frenata alla curva 14: ben 150 kg di carico sul pedale per perdere 197 km/h in poco più di 2 secondi e in appena 95 metri.
  • Per Singapore Pirelli ha scelto il tris di mescole più morbide (la stessa scelta è stata adottata, l’ultima volta, in Austria): C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft.
  • L’azienda italiana Dromo ha posato quest’anno a Singapore un nuovo asfalto. La superficie non è liscia come l’aggregato normalmente utilizzato sui circuiti cittadini perché è stato realizzato appositamente in vista del gran premio.
  • Essendo un tracciato cittadino, il circuito di Marina Bay viene percorso dal normale traffico automobilistico per la maggior parte del tempo e la superficie ha elementi tipici del tradizionale arredo urbano come le linee bianche e i tombini. Ci si aspetta un alto livello di evoluzione dell’asfalto dovuto anche al fatto che non ci sono molte gare di contorno che possono favorire la gommatura.
  • Il Gran Premio inizierà alle 20 ora locale (GMT +8). Le temperature della pista sono generalmente stabili per gran parte della gara. Insieme all’altissima umidità, rappresentano una sfida fisica per i piloti oltreché per le monoposto e ovviamente le nostre gomme, a causa del possibile degrado termico.
  • Delle 15 frenate del Marina Bay Street Circuit 4 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e le altre 7 sono light. 
  • La più impegnativa in assoluto è la prima curva, intitolata a Benjamin Sheares, già presidente di Singapore: le monoposto passano da 293 a 127 km/h in 1,71 secondi in cui percorrono appena 91 metri. In questo punto i piloti sono soggetti ad una decelerazione di 5,1 g ed esercitano un carico di 149 kg sul pedale del freno.

Mario Isola: sarà come correre qui per la prima volta

Le spettacolari azioni in notturna sulle strade di Singapore ci sono mancate! Ci troviamo davanti ad una gara quasi totalmente nuova perché gli pneumatici da 18 pollici hanno mescole e strutture completamente differenti da quelle di tre anni fa e sul circuito è stato posato quest’anno un nuovo asfalto. Il tracciato di Marina Bay è composto da 23 curve lente e quindi è fondamentale ottimizzare la trazione. Porteremo a Singapore le tre mescole più morbide della gamma per garantire un’ottima aderenza in un circuito particolarmente tortuoso dove i piloti hanno bisogno della massima precisione per affrontare una delle tappe fisicamente e tecnicamente più impegnative della stagione. La chiave del successo sarà riuscire a gestire gli pneumatici posteriori per assicurare la ripresa necessaria. Le nuove monoposto tendono a sottosterzare, pertanto sarà ancora più importante trovare un giusto bilanciamento nel set-up per stabilizzare l’avantreno, senza compromettere la trazione posteriore.”

Consigli per video giocatori

A differenza dei piloti in carne ed ossa che non corrono a Singapore dal 2019, i videogiocatori hanno avuto modo di utilizzare questo tracciato anche nell’ultimo biennio e quindi dovrebbero essere meno arrugginiti. Ciò nonostante, affrontare in maniera perfetta la prima curva non è scontato. La frenata va iniziata quando si passa sotto il ponte pubblicitario intitolato allo stesso videogioco. Si scala fino alla quarta marcia e poi si punta a sinistra, evitando di salire sul cordolo, così da sfruttare una traiettoria rettilinea per la curva 2.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.