Valentino ha detto stop! Grazie di esserci stato

Grazie Valentino. Grazie per le emozioni. Grazie per le gioie. Grazie anche per quei pochi dolori che ci hai fatto provare in 26 anni di campionato del mondo. Grazie per averci fatto andare oltre momenti tragici come quando il Sic ci ha salutati. Con te abbiamo sognato, anche combattuto quando quel Marquez ha giocato scorso. #IostoconValentino era diventato uno slogan che in gazzetta avevo sposato e fatto sposare. Grazie davvero. Gli applausi non bastano.

“Non sono felice. Ma non potevo fare altro. Credo sia la scelta giusta finire qui”. Valentino ha detto stop. Non ne aveva voglia, ma si è dovuto piegare all’evidenza di un’età che ormai andava più veloce di lui. “Mi sono divertito un sacco. Ho vissuto dei momenti indimenticabili. Sono trent’anni che corro in moto e l’anno prossimo cambierò vita. Fosse stato per me avrei continuato altri 25/30 anni, ma non era proprio possibile”.

“E’ stata una decisione difficile, ma nello sport i risultati fanno la differenza. E’ stato difficile decidere, avrei potuto continuare con la mia squadra e mio fratello. Ma questa alla fine è stata la decisione giusta. Ho ancora mezza stagione. Nove dieci gare da correre. Sarà difficile salire in moto per l’ultima volta”

“Ai miei tifosi devo dire che ho sempre dato il massimo in questi 25 anni. Ho sempre dato tutto per restare al top. E’ stato un lungo viaggio insieme. Molti dei miei fans sono nati quando io correvo già. E’ stato grandioso perché mi hanno dato sostegno da tutto il ondo, qualcosa che ha sorpreso anche me, ma mi rende orgoglioso. Ci siamo divertito insieme”.

“La decisione presa durante la stagione. Avevo detto che avrei deciso durante la pausa estiva ed è stato così. All’inizio avrei voluto continuare ma dovevo capire se ero abbastanza veloce. I risultati non sono arrivati e gara dopo gara ho deciso…”

“Amo correre con le auto e dall’anno prossimo credo correrò con le auto. Non ho ancora deciso, ma io mi sento un pilota e lo resterò per tutta la via. Non sarà allo stesso livello, ma mi divertirò ancora”

“Mi spiace solo non aver vinto il decimo mondiale, l’ho perso due volte all’ultima gara, credo che me lo sarei meritato”

La storia mondiale di Vale era cominciata nel 1996, ma la sua storia di pilota era cominciata con le minimoto quando era ancora un bambino. In 26 anni di campionati ha vinto 115 gare (l’ultima il 25 giugno 2017 in Olanda) e 9 titoli iridati. È stato il più grande pilota italiano dell’era post Agostini e con l’inossidabile Ago si gioca il podio dei migliori piloti del mondo di ogni epoca. Con Vale la moto è uscita dai circuiti, è andata oltre i confini degli appassionati. Basta passeggiare tra i social per vedere quanta disperazione ci sia tra i suoi tifosi. La gente aveva imparato ad amarlo e aveva incominciato a amare il motociclismo per lui. Dall’anno prossimo saremo tutti un po’ più soli. Quando si ritira un campione, un campione più grande del suo sport, siamo tutti un po’ tristi. Valentino forse ha aspettato un anno di troppo, ma l’anno scorso è stato un anno a metà e quindi non conta. Alla fine ha fatto la scelta giusta. Avrebbe potuto continuare. Ma non avrebbe potuto continuare come ci aveva abituati dal 1996. Non era più là davanti a lottare per vincere e davvero non si sarebbe più divertito. Il mondo oggi gli dice grazie. Non potrebbe essere altrimenti perché il motociclismo oggi è diverso da quello che c’era prima di lui. “Sono stato per le moto quello che Tomba è stato per lo sci. Non è bello che sia io a dire che sono come Michael Jordan. Ditelo voi. Però è incredibile e speciale che io sia conosciuto e amato in tutto il mondo. Credo che aver portato tanta gente a seguire il motomondiale sia uno dei miei risultati più belli. C’era gente che la domenica si divertiva seguendo le mie gare. Forse per questo sono diventato una leggenda. E tutto questo affetto è stata l’emozione più grande”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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