Quando meno te lo aspetti ecco che arriva Valentino. A modo suo. Con una pole position da favola, la numero 55 di un carriera che non vuole proprio finire, la prima dopo il Giappone 2016, 25 gran premi fa. Per la statistica è la pole più anziana della storia. Per chi lo ama è la ricompensa, il regalo più bello, una pole sulla pista di casa, davanti a quella tribuna tutta gialla. Sette volte davati a tutti al Mugello è un altro record “una sorpresa, un’emozione, una goduria“. Vale si gode il momento ma sotto sotto comincia un nuovo sogno, ancora più bello, ancora più grande. Anche se poi in gara sarà dura, questione di gomme, più che di manico.
Ci aspettavamo le Ducati, sognavamo Dovizioso o anche Petrucci, temevamo il solito Marquez e invece è arrivato a palla Valentino con il suo nuovo casco Drudistyle, tricolore come impone il Gp d’Italia che adesso una volta di più diventa un appuntamento da non perdere, un posto dove esserci e se proprio non potete da vedere anche per non perdere l’eventuale esplosione di Guidone Meda e della sua banda…
Vale ha stupito ancora. Ma è il suo destino. Più gli danno del bollito, più li si carica e di inventa una nuova impresa, una nuova medaglia da appuntare su una divisa che sembra quella di alcuni generali russi dove non c’è spazio per molte altre medaglie… È la forza dell’esperienza, la forza della velocità che quando hai dentro prima o poi riesci ancora a tirare fuori, a mettere in pista anche se non sempre hai la moto più veloce, le gomme che ti piacciono, il feeling giusto. Vale ha messo tutto insieme e ha tenuto dietro il rinato Lorenzo, il pericolo Vinales, il magico Iannone, il futuro Petrucci, il favorito Marquez, il deluso Dovizioso.
Divertimento assicurato. Inno di Mameli già sul giradischi. Speriamo di non sentirlo soltanto prima del via …