Sergio Marchionne ha mantenuto la promessa. Con l’azzeramento del debito, ecco che sotto il maglione compare la cravatta, accompagnata da una citazione di Oscar Wilde “Una cravatta ben annodata è il primo passo serio nella vita“. Nel Capital Market Day, il giorno in cui Fca presenta il piano per i prossimi 5 anni, Marchionne, al ballo d’addio, si presenta con una “cravatta ben annodata” prevedendo che entro brine giugno la posizione finanziaria netta di Fca sarà positiva. Il nuovo piano prevede 45 miliardi di investimenti, 9 solo per l’elettricità d 25 nuovi modelli. “Abbiamo giocato per anni per non retrocedere, oggi giochiamo per vincere la Champions”, dirà con metafora calcistica a fine giornata John Elkann…
“Un risultato che ci rende molto orgogliosi, ma dobbiamo essere realisti: non c’è nulla di cui vantarsi. Non ci rende migliore di altri, ci rende solo migliori di quello che eravamo prima”. E qui Oscar Wilde lascia il posto a Ernest Hemingway: “Non c’è nulla di nobile nell’essere superiori a qualcun altro. La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri”.
Marchionne sfrutta Hemingway per sottolineare l’idea dello spirito del nuovo piano.
“Il miglioramento continuo è parte fondamentale della nostra cultura”
“Il nostro obbiettivo ultimo, il vero traguardo, è quello che dobbiamo ancora raggiungere”
“Viviamo in un momento in cui la velocità del cambiamento è esponenziale. Ci troviamo alle soglie della più grande rivoluzione nel mondo dei trasporti, almeno da quando l’automobile ha sostituito cavalli e carrozze”
Marchionne sottolinea come per gli azionisti Fca il valore sia raddoppiato in questi anni “mentre il ritorno per gli azionisti di dieci dei principali concorrenti del settore è stato in media negativo del 6%”
Il cambiamento sarà
- Economico
- Tecnologico
- Culturale
- Normativo
“Tutti questi cambiamenti non rappresentano una minaccia per noi. In Fca ci stiamo allenando da 14 anni. Abbiamo imparato a vivere nell’incertezza e siamo pronti a qualsiasi eventualità… seguire gli altri lungo strade imprudenti e non redditizie non è solo da ingenui ma anche molto pericoloso…”
“Nel 2014 abbiamo strappato Fiat dal fallimento e l’abbiamo portata al più alto risultato operativo della storia… abbiamo visto l’opportunità Chrysler. Abbiamo trasformato Jeep portandola a macinare record. Abbiamo sviluppato una strategia ambiziosa per Maserati”.
“Lo abbiamo fatto senza grandi proclami”
“Questo è il nostro stile. Restare focalizzati sul raggiungimento dei nostro obbiettivi e lasciare che siano gli altri a giudicarci dai risultati”
“Questo è il modo in cui vogliamo continuare a parlare: con i fatti”.
E qui cominciamo le danze dei marchi: Jeep, Ram, Maserati e Alfa Romeo… Non compare la parola Fiat…
Un futuro elettrizzante, senza Diesel
La parola d’ordine per il futuro è elettrico e ibrido. Anche Marchionne si è piegato, seguendo la strada che un po’ tutto il mondo ha intrapreso da tempo. Ormai non poteva più farne a meno, continuare a tenere in vita il diesel sarebbe diventato troppo costoso per colpa delle nuove regole sul Co2…
Avremo Jeep ibride, Maserati ibride e elettriche (Alfieri sfiderà Tesla), Alfa Romeo sempre più sportive, ma sempre più pulite. Per gli alfisti che, stando a sentire Timothy Kunakis sono in continuo aumento (dal 2014 al 2018 si passa da 66 mila a 170 mila auto con un + 160%) il futuro prevede 8 nuovi modelli tra i quali un mini Uv e un super Uv , un nuova sportiva iconica come la 8C e una sportiva “per tutti” come la GTV. Obbiettivo: 400 mila Alfa entro il 2022. Ambiziosa.
Nel pomeriggio a Marchionne sparisce la cravatta, ma sullo schermo compare la parola Fiat. Resteranno 500 e la sua famiglia e Panda. Arriverà la Giardiniera, un altro ritorno al passato. Ma soprattutto la famiglia 500 diventerà Green. Non esiste miglior city car elettrica della 500. Meglio tardi che mai… Ma anche 500X e 500L avranno le loro versioni ibride. In pratica tutta la famiglia 500 sarà elettrica.
Se per Fiat, Chrysler e Dodge si pensa a un futuro regionale, per i 4 marchi globali di Fca il piano e’ decisamente anbizioso. Per Jeep si pensa di passare dagli 1,9 milioni previsti nel 2018 a 3 milioni di unità nel 2022, mentre Ram crescerà da 770mila a 1 milione, Alfa Romeo da 170mila a 400mila e Maserati da 50mila a 100mila. Da questi 4 marchi, il gruppo prevede di vendere 4,5 milioni di auto nel 2022, contro i 2,9 milioni del 2018