Verstappen inarrestabile, ma l’uomo del giorno è Alonso

Max allunga su Prost e si avvicina a Vettel. Adesso è a quota 52 con 17 vittorie stagionali. Non molla proprio nulla. L’unico avversario che gli resta sono i grandi della storia. Almeno in Brasile ha avuto un avversario che per più di metà gara gli è rimasto negli specchietti.

Con Leclerc spettatore (Leclerc: “Forse un viaggio a Lourdes mi aiuterebbe”), la gara è stata interrotta per il crash tra Albon e Magnussen al via con una gomma finita pure sull’alettone di Ricciardo costretto a ripartire dai box. Peccato che Charles avesse già spento la sua Ferrari. Forse dal box potevano chiedergli di provare a raggiungere i box visto che il sistema era ripartito.

Sarebbe comunque cambiato poco. Come si è visto dalla gara di Sainz: la Ferrari non era all’altezza di McLaren e neppure della Aston. Sainz ha chiuso a 50″ da Verstappen. Partendo davanti e con gomme fresche Charles avrebbe potuto fare di più di Carlos, anche se in realtà solo la Mercedes era messa peggio e infatti la Ferrari alla fine ha guadagnato 4 punti. Un piccolo passo avanti in una giornata da dimenticare in fretta. O da ricordare per evitare che se ne ripetano altre. “E’ stato un problema tenico che capiremo con esattezza quando potremo vedere la macchina, ma il pilota non ha colpe”.

Là davanti dopo il secondo via Norris ha provato a dare qualche pensiero a Verstappen restandogli spesso negli specchietti, ma in realtà non ha mai avuto la chance di vincere. Solo alla fine quando è rimasto in pista ritardando l’ultimo cambio gomme si è pensato per u attimo che potesse tentare il colpaccio. Ma visto il giro record di Alonso con gomme nuove, si è capito che il sogno non era praticabile.

L”uomo del giorno, nonostante i social abbiano votato Norris, è stato Fernando Alonso che ha difeso con i denti il podio su Perez. Il vecchio leone ha ancora tanta voglia. Che bello sarebbe vederlo sulla seconda Red Bull. Curioso che Verstappen e Norris abbiano 47 anni in due e Alonso da solo 42…

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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