#Vettel: io numero 2 in #Ferrari? Non credo proprio

GP CANADA F1/2019 – VENERDÌ 07/06/2019 credit: @Scuderia Ferrari Press Office

E’ un Vettel diverso quello che si presenta a Sochi. Sollevato, confortato da una vittoria che per il morale è valsa di più che per la classifica. Adesso è fuori dal tunnell e ha tutte le intenzioni di restarci. Vedremo come evolverà il rapporto con Leclerc che ormai ha fatto capire di non essere in Ferrari a fare la seconda guida…

“Non mi sono mai sentito il numero due e credo che non abbia molto senso guardare le cose in questo modo. Penso che ci provo sempre, ogni volta che salgo in macchina provo a fare il miglior lavoro possibile. Se non è abbastanza, cerco di lavorare su me stesso per capire cosa posso fare per migliorare”.

“Sono andato a Singapore senza pensare a Monza, solo cercando di guardare avanti e di pensare a fare il mio lavore. Ovviamente sono più felice per quello che ho fatto a Singapore che a Monza, ma non ha molto senso starci a rimuginare troppo”.

“No sono stupito dai messaggi radio di Charles, per niente. Non credo che bisognerebbe dare troppo peso ai messaggi radio, perché stiamo guidando mentre diciamo certe cose. Penso che se sentissimo quello che dicono i calciatori o i golfisti mentre stanno giocando, rimarremmo stupiti allo stesso modo. Penso che sia abbastanza normale”.

“Ovviamente voleva vincere ed è rimasto sconvolto quando si è reso conto di essere dietro. Se fosse successo il contrario, sarei stato altrettanto arrabbiato. Fa parte delle emozioni che provi mentre corri. Se non fosse così, vorrebbe dire che non ti interessa niente di quello che stai facendo e penso che per nessun pilota sia così”.

“Ho parlato con lui, ma non abbiamo parlato della gara. Ma non credo che la questione dell’undercut possa diventare un problema. Io e Charles ci stiamo affrontando a vicenda e ovviamente c’è posto per uno solo sul gradino più alto del podio. Se uno vince e l’altro arriva secondo, il secondo non può essere contento come il primo. E’ la natura del nostro sport”.

“Sulla carta non so se lotterò per la vittoria in ogni pista adesso, è un po’ difficile da dire. Ma lo scopriremo questo fine settimana, perché non corriamo sulla carta. Certamente Singapore ci ha dato fiducia, perché non ci aspettavamo di essere così forti”.

“Le nuove parti hanno funzionato bene e sembrano darci un vantaggio. Speriamo di essere altrettanto forti anche qui, sia in termini di lotta per la pole che per la vittoria. Credo fermamente che ci siano ancora cosa che possiamo e dobbiamo fare meglio, ma è stato un buon passo”.

“La vittoria di Singapore è stato un ottimo risultato e una sorpresa. Una sorpresa positiva per noi. Ma penso che ci aiuterà a capire ulteriormente la nostra vettura e la direzione da prendere con le novità che abbiamo introdotto. Quindi ci sono altri aspetti positivi oltre al risultato. Penso che nel complesso stiamo andando nella direzione giusta, ma sarebbe sbagliato dire che possiamo ora possiamo vincere ovunque perché abbiamo vinto su due tipi di tracciato diversi”.

“Penso che sia ancora la Mercedes la macchina in grado di vincere ogni gara, il punto di riferimento. Quindi c’è ancora una sacco di lavoro che ci aspetta, anche se gli ultimi risultati dimostrano che abbiamo lavorato nella direzione giusta”

“C’è sempre qualcosa in più che vorresti. Come ho già detto, abbiamo capito la direzione da seguire. Uno, siamo stati in grado di reagire con il set-up. Due, penso che il pacchetto che abbiamo introdotto a Singapore stia portando la macchina nella direzione giusta, perché ci ha dato più carico e quindi più grip in generale. Questo ci permette anche di giocare un po’ di più con il set-up. Quello di cui avevamo bisogno era trovare un grip maggiore nel complesso, in maniera tale da avere più libertà di giocare con il set-up per trovare il compromesso giusto per ogni pista”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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