Un giorno, anzi tre a quattro ruote per Andrea Dovizioso passato dalla Ducati all’Audi per divertirsi un po’ e vedere l’effetto che fa correre senza il vento sulla visiera del casco.
A Misano sono i giorni del Dtm, il campionato tedesco turismo, un derby tra Audi e Bmw con l’Aston Martin a metterci un po’ di pepe. Una sfida ad alta tecnologia (e infatti la Bosch e main partner oltre che sponsor tecnico del campionato) la’ dove una volta vinceva anche l’Alfa. Il Dovi è l’ospite d’onore (l’anno scorso era stato Zanardi oggi qui a firmare autografi) con un’Audi griffata Ducati.
“Con le moto non c’è proprio nulla in comune…”. Il record della pista in moto è suo dello scorso anno: 1’32″678. Con l’Audi si è qualificato 15esimo in 1’27″037… a 1″7 dalla pole di Rast (Audi Sport Rosberg Racing). In gara 1 il Dovi ha chiuso 12esimo a 57″ da Marco Wittmann (Bmw) che era scattato dall’ultima posizione. Domani la rivincita.
“E’ stato bello ricevere questa proposta da Audi Sport, solitamente non mi tiro indietro quando mi vengono fatte offerte così. Il DTM è un campionato di altissimo livello, mi ha sorpreso che Audi abbia cercato proprio me, ma sono stato contentissimo. So che non è una serie semplice e che ci sono tante cose da gestire.”
“Fortunatamente, parlando con Mattias Ekstrom che questo campionato lo ha vinto due volte e mi ha fatto da istruttore, è stato facile capire cosa fare e come. La difficoltà maggiore è stata convincere la Ducati”
“L’Audi è veramente fantastica. E’ molto potente e bisogna gestire i cavalli in curva. Questo rende tutto più complicato perché io vengo dalle moto dove l’accelerazione è totalmente diversa, devi prepararla con calma e senza esagerare, mentre qui la potenza viene scaricata a terra immediatamente. Bisogna anche saper impostare le curve e tagliarle nel modo giusto, non è semplice anche perché è la prima volta che mi trovo a gestire il carico aerodinamico, che sulle moto non è così presente. Ci sono tante cose nuove in questo weekend per me, dalla gestione del mezzo alle gomme, cercherò di venirne fuori con calma… sono le sfide che mi piacciono”.
“Quando a Misano ho svolto il test cominciando a tirare, ho avuto paura… La potenza nei curvoni è incredibile, ci ho messo 6 giri per poter fare il curvone con l’acceleratore al massimo… sulle auto hai meno l’idea della velocità… è quello che fa più paura, all’inizio ho sofferto, poi passando il tempo e parlando con gli ingegneri mi sono riuscito a sciogliere…”.