
Il 21° ed ultimo appuntamento del Mondiale di Formula 1 è in programma in questo fine settimana all’Yas Marina Circuit di Abu Dhabi. La pista si trova sull’isola artificiale omonima, a fianco del Ferrari World, nell’area nordoccidentale della capitale degli Emirati Arabi Uniti. Qualifiche alle 14 e gara alle 14.10 il tutto in diretta Sky.
Istruzioni per l’uso dell’ultima gara della stagione. Con pochi piazzamenti ancora in ballo https://topspeedblog.it/abudhabigp-anche-alfaromeo-ha-un-sogno/
- Per la 21esima e ultima gara del 2019, Pirelli ha nominato C3, C4 e C5 quali White hard, Yellow medium e Red soft. Queste tre mescole si adattano al meglio all’asfalto liscio di Yas Marina e sono il compromesso ottimale tra prestazioni e grip, in una gara che inizia nel tardo pomeriggio e finisce in serata. Dopo il Gran Premio, i Team resteranno ad Abu Dhabi per i test collettivi che di fatto apriranno la stagione 2020.
- La prima parte della pista è molto veloce, con due rettilinei in cui viene utilizzato il DRS, mentre a partire dalla curva 12 le curve secche si intensificano ed impediscono di raggiungere i 300 km/h nella sezione restante del tracciato.
- La gara prende il via alle ore 17.10 locali, con la luce solare, ma dopo 20 minuti arriva il tramonto e l’ultima ora e un quarto si disputa con la luce artificiale.
- Quest’alternanza si traduce in un calo delle temperature di 10-15 gradi, con conseguente riduzione del grip e prestazioni mutevoli in frenata.
- Nei primi 20 minuti di gara, quelli disputati sotto il sole torrido, il grip è invece elevato così come le temperature dell’impianto frenante.
- Ciò può creare problemi di smaltimento termico ed usura del materiale d’attrito.
- Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale, l’Yas Marina Circuit rientra nella categoria dei circuiti più impegnativi al mondo per i freni. . In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 5.
- Pur essendoci 21 curve, i piloti utilizzano i freni 11 volte al giro.
- Solo sul circuito cittadino di Singapore ci sono più frenate: 15.
- Complessivamente in un giro i freni sono in funzione per quasi 18 secondi e mezzo che diventano quasi 17 minuti in tutta la gara, ossia il 19 per cento del GP.
- La decelerazione media sul giro è di 3,7 g ma considerando solo le prime 11 curve della pista la media supera i 4,6 g, valore mai avvicinato nelle curve restanti.
- L’energia dissipata in frenata da ciascuna monoposto durante l’intero GP è di 242 kWh, valore pressoché simile al GP Ungheria. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 53 tonnellate e mezza. Sul singolo giro invece il carico individuale supera i 970 kg.
- Yas Marina è un circuito mediamente severo che enfatizza trazione e frenata anziché i carichi laterali. L’asfalto è piuttosto liscio.
- La strategia più utilizzata per questa gara è a una sosta, con un basso livello di usura e degrado. Anche quest’anno dovrebbe essere così, con mescole più dure di uno step rispetto al 2018, quando furono nominate supersoft, ultrasoft e hypersoft. Lo scorso anno, Lewis Hamilton ha vinto con una strategia ultrasoft-supersoft, fermandosi al giro 7 durante il regime di virtual safety car.
- In diverse occasioni durante il 2019, la nomination è stata più dura rispetto alle passate stagioni per consentire ai piloti di spingere al massimo in ogni stint senza dover ricorrere alla gestione del passo gara per fare un solo pit stop.
- Dato che la gara inizia nel tardo pomeriggio e si conclude in serata, le temperature asfalto tendono ad abbassarsi drasticamente giro dopo giro. L’evoluzione del tracciato è diversa rispetto agli altri gran premi, e con le vetture più leggere si potrebbero avere stint più lunghi. Su questa pista FP1 e FP3 non sono sessioni particolarmente rappresentative.

“Abu Dhabi chiude un’altra stagione molto lunga e ne apre subito una nuova, con i test Formula 1 e Formula 2 su pneumatici da 13 pollici e i test di sviluppo sui 18 pollici – ha detto Mario Isola responsabile Racing di Pirelli – In totale, porteremo ad Abu Dhabi circa 4500 pneumatici per gara e test: più del doppio rispetto al consueto. I test collettivi Formula 1 di martedì 3 e mercoledì 4 saranno particolarmente importanti perché i Team avranno la possibilità di provare i pneumatici 2019 e 2020 in condizioni rappresentative e con set-up specifici. Prima del test dobbiamo però disputare l’ultima gara della stagione, con i team che potranno sfruttare al meglio i pneumatici 2019 per ottenere nuovi record del tracciato”.
- Delle 11 frenate dell’Yas Marina Circuit 4 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, 1 è di media difficoltà e 6 sono light.
- Preceduta da un rettilineo di quasi 1,2 km, la frenata più dura è quella alla curva 8: le monoposto vi arrivano a 338 km/h e rallentano per 2,57 secondi fino a scendere a 83 km/h. Ci riescono in 125 metri grazie ad un carico sul pedale del freno di 186 kg e ad una decelerazione di 5,6 g.
- Leggermente meno impegnativa è la frenata dopo la seconda sezione in cui è attivabile il DRS, alla curva 11: in quel caso bastano 124 metri e 2,38 secondi perché la velocità a cui arrivano è è leggermente inferiore (328 km/h) ma quella di ingresso curva superiore (105 km/h).
- Più bassi sono invece il carico sul pedale del freno (155 kg) e la decelerazione (5 g).
- La terza frenata più importante in termini temporali e spaziali è quella alla curva 17, da 287 km/h a 108 km/h: servono infatti 2,50 secondi e 119 metri ma l’intensità dello sforzo per il pilota è inferiore alla frenata della curva 5. Per quest’ultima, infatti, la decelerazione è di 5,2 g nonostante una diminuzione di velocità di “solo” 161 km/h, da 307 km/h a 146 km/h.