Addio a Mateschitz, il signor Red Bull

Addio a Dietrich Mateschitz, il signor Red Bull, uno degli uomini più ricchi dell’Austria e del mondo. Era nato il 20 maggio 1944. Malato da tempo, lascia un impero industriale e un modo di vedere lo sport unico.

Ecco il ritratto che gli avevo dedicato nel mio libro La Formula 1 in 50 ritratti (ed. Centauria)

La sua vita è incominciata a 40 anni quando ha fondato la Red Bull GmbH. Dietrich Mateschitz non è un pilota, non è un ingegnere, non è un team principal. Ma è l’uomo che ha messo le ali alla Formula 1 dandole una botta di energia giovane e fresca. Non guida, non progetta auto, non dirige una squadra, ma un uomo che, partendo da una bibita in lattina, ha conquistato 9 titoli mondiali, battendo chi le automobili le fabbrica per vivere, merita di stare sul palcoscenico. Ha rilevato due squadre, trasformando la Jaguar in Red Bull e la gloriosa Minardi in Toro Rosso (e ora, ahimè, in Alpha Tauri).

Ha scoperto giovani talenti, ha rivoluzionato la comunicazione, ha portato nel paddock una ventata di gioventù. Esattamente come i suoi drink energetici nel panorama delle bevande. Si è inventato una nuova categoria merceologica invadendo 170 paesi e costruendo un brand valutato più di 10 milioni di dollari.

Dopo averci messo una decina d’anni a laurearsi in marketing all’università di Vienna (era più interessato a feste e ragazze) ha cominciato la sua carriera in Unilever, passando poi alla Procter & Gamble a vendere creme, dentifrici e shampoo. Quando per battere il jet lag in Thailandia ha aperto una lattina di Krating Daeng il suo mondo è cambiato. Questo almeno racconta la leggenda, perché una versione ufficiale non esiste. La bibita spopolava tra i camionisti e tra chi non voleva rischiare una botta di sonno. A quel punto con il socio thailandese che aveva in portafoglio la bevanda, ha fondato la nuova società: 500 mila dollari a testa e la sfida è partita.

Il primo aprile 1987 la prima lattina di Red Bull è arrivata sul mercato austriaco. Conquistarlo non è stato facile. Nessuno la voleva. Molti paesi la ostacolavano perché conteneva troppa caffeina. Mateschitz ha cominciato a battere gli autogrill porta a porta con le sue lattine strette e lunghe. Oggi è tra i primi 100 più ricchi al mondo.

Se abbiamo avuto Vettel, Ricciardo e Verstappen lo dobbiamo anche a lui. E alle sue ali.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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