#Altavilla tra auto ibride, #Ferrari, bambole gonfiabili e il sogno #Giovinazzi

Alfredo Altavilla è stato per 28 anni in Fiat, poi diventata Fca fino a diventare braccio destro di Sergio Marchionne. Quando la famiglia Elkann ha deciso di non promuove lui al posto del Ceo, Altavilla ha sbattuto la porta e se ne è andato. Oggi è Senior Advisor CVC e Chairman Recordati, ma l’auto resta la sua passione e intervendo ad un webinar di Passione Engadina con Paolo Spalluto ha detto delle cose molto interessanti.

Ha raccontato per Fca ha aspettato a investire sull’elettrificazione, ha spiegato perchè secondo lui il futuro dell’auto almeno per una decina d’anni sarà l’ibrido piuttosto che l’elettrico (“Non prevedo un’esplosione della popolarità delle auto elettriche per mancanza di infrastrutture e di una reale convenienza del publico”), ha raccontato del piacere di guida che dà un’Alfa Romeo, ma anche di perchè senza consistenza poi la gente preferisce le tedesche…

“Tra dieci anni prevedo un parco auto così suddiviso: 60% ibride; 20% Ice (motori tradizionali) e 20% elettriche”….

E tanto altro. Altavilla è stato sicuramente uno dei massimi dirigenti dell’automotive in Italia e la sua analisi va certamente catalogata tra quelle interessanti e da tenere in considerazione.

Non sono mancate considerazioni sportive. Altavilla era ed è un grande ferrarista (la Ferrari 250 SWB è la sua auto preferita) ed è stato tra l’altro uno dei promotori della sponsorizzazione Fiat per Valentino Rossi.

Una battuta sulla Formula E e la differenza con la Formula1… “C’è la stessa differenza che c’è tra Naomi Campbell e una bambola gonfiabile”.

Un’altra su Sainz secondo pilota Ferrari: “Il secondo pilota Ferrari deve portare punti ed eventualmente vincere e soprattutto non andare a sbattere contro il suo numero uno. Sainz è un pilota che fa pochi errori e va spesso a punti. Mi pare la scelta giusta, anche se la mia squadra dei sogni anche per il futuro sarebbe stata Leclerc-Giovinazzi”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

3 commenti

  1. anche marchionne non ha puntato sull’elettrico ed infatti hanno stretto alleanza con PSG per non rimanere fuori dal giro. In FCA, secondo me, capiscono tanto di auto quanto io di ippica. Quanto poi a definire la formula E come una bambola gonfiabile a me fa venire in mente la fiaba della volpe e l’uva: non era matura perchè non poteva raggiungerla. FCA è, ancora una volta, fuori dal giro mentre le altre marche già si stanno sfidando anche su questo terreno. Alla fine, come hanno fatto con Chrysler, per entrare compreranno un marchio e lo faranno correre con il logo fiat (o ferrari); non credo che marchi come Nissan, Audi, BMW, Mercedes. Porsche e Jaguar partecipino ad un campionato solo per puro sport. Di sicuro da qui, come è per la F1, deriveranno innovazioni tecniche che poi appariranno sui modelli di serie.

    1. Guardi che Altavilla non è più in Fca da due anni…

      1. però il giudizio sulla formula E e sull’elettrico è di Altavilla e non di FCA. Intendevo dire che FCA (con o senza Altavilla) rimane sempre fuori dal giro e questo anche a causa (o per merito) di dirigenti come marchionne e questo che probabilmente non sanno guardare al di là del proprio naso.

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