Binotto: “E’ stata una Ferrari da 7 in pagella, ma non mi posso accontentare”

La cena di fine anno di casa Ferrari salta causa Covid. Troppi contagiati in squadra dopo Leclerc e la prudenza ha consigliato di sostituire i tortellini con un collegamento via zoom con Mattia Binotto. Più di un’ora di chiacchiere per esaminare il 2021 e sognare con il 2022.

Mattia Binotto si presenta con numeri, dati, pensieri e considerazioni per spiegarci perché il 2021 della Ferrari per lui è stato da 7 e quello di Leclerc e Sainz addirittura da 8. Voti alti che a prima vista potrebbero anche sembrare esagerati. Che manica larga questo professor Binotto viene da dire. Ma poi spiega.

“L’anno scorso abbiamo chiuso sesti nel Mondiale, quest’anno siamo finiti terzi. Il distacco medio in qualifica da Mercedes è passato da 1”34 a 0”64 e in gara da 1”07 a 0”8. Il distacco era di 0”37 nelle prime sette gare, poi è cresciuto, ma noi non abbiamo sviluppato la nostra vettura, l’unica novità che si siamo concessi è stata la parte ibrida della power unit sviluppata in ottica 2022… siamo progrediti anche nell’affidabilità: non abbiamo finito solo due gare (con Charles a Montecarlo e in Ungheria), l’anno scorso erano state sei. Abbiamo chiuso 38 volte tra i primi dieci con Carlos che vi è arrivato 20 volte in 22 gare. Siamo migliorati anche nei pit-stop ne abbiamo fatti il 75% sotto i 3”.  Dati che indicano come siamo progrediti in questa stagione sotto tutti gli aspetti”.

È mancata la vittoria. Sono mancati i podi (4 Sainz, 1 Leclerc) e le vittorie ovviamente. Gli obbiettivi stagionali erano di ridurre il gap dai team di vertice, migliorare in ogni area rispetto al 2020 e gettare le basi per il futuro. Il primo è stato sfiorato, gli altri raggiunti. Binotto con la sua manica larga per i voti però puntualizza: “Quando ad Abu Dhabi ho visto festeggiare gli altri non è stato facile. L’obbiettivo della Ferrari dovrebbe essere quello di vincere sempre. E fino a che non ci arriveremo non potremo essere soddisfatti. E se pensi che non siamo mai stati competitivi, che la distanza dai primi è stata elevata, che non abbiamo vinto una gara, il voto dovrebbe essere insufficiente. Però penso che non sia questo il giusto di valutare la stagione. Abbiamo dato priorità al 2022, la base di quest’anno era la vettura 2020 sviluppata con due soli gettoni. Il nostro obbiettivo era migliorare in tutte le aeree e penso sotto questo aspetto il risultato lo abbiamo raggiunto. Siamo la squadra che è migliorata di più. Allora il voto non può essere insufficiente. E onestamente darei un sette alla stagione. Sapendo che fino a quando non saremo competitivi non potremo essere soddisfatti”.

Il voto cresce addirittura se parliamo dei piloti: “Sui due piloti: molto bene come coppia. Si sono aiutati a vicenda, si sono spinti a vicenda. Uno ha aiutato l’altro e viceversa. Hanno capito l’importanza della squadra, non hanno fatto storie quando abbiamo chiesto di invertire le posizioni in pista. Charles è cresciuto ulteriormente. Il suo talento è indiscutibile, in qualifica è impeccabile. Ma è migliorato nella gestione della gara e delle gomme. Ha fatto ulteriori passi avanti. Carlos ha finito tutte le gare, ha chiuso 20 volte tra i primi 10. Ha fatto quello per cui lo avevamo ingaggiato, per la sua capacità di fare punti. Ma soprattutto ha avuto una grande velocità di integrazione nella squadra… Voto 8”.

Ma veniamo al 2022. La nuova vettura che probabilmente non avrà più lo sponsor Philip Morris, verrà presentata tra il 15 e il 17 di febbraio. L’obbiettivo è chiaro. “Con il cambio di regolamenti mi aspetto delle sorprese. Anche se credo rivedremo i top team davanti. Non sarebbe giusto dire che siamo obbligati a vincere il campionato quando si devono affrontare Mercedes e Red Bull. Sarebbe arrogante e presuntuoso dire oggi che batteremo Mercedes e Red Bull, due squadre che hanno competenze, strumenti, metodologie, calcoli, tecnologie per restare al vertice. Diciamo che dobbiamo tornare ad essere competitivi e a vincere più gare possibile. I cicli si costruiscono ricominciando a vincere. È quello a cui puntiamo. Una stagione come questa non sarebbe accettabile, dobbiamo fare un ulteriore e decisivo passo avanti. Il 2022 rappresenta una discontinuità e un’opportunità. Oggi abbiamo più competenze di prima, la squadra sta lavorando bene su un progetto innovativo, abbiamo assunto 30 nuovi ingegneri. Abbiamo l’ambizione di tornare a vincere”. È questo l’obbiettivo. Quante vittorie è presto detto: “Il più possibile”.  E quello delle vittorie sì che è un obbligo.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. Non dà il voto a se stesso ma facile presunere sia più di 7, altrimenti che ci stà a fare? Non dice che ha sempre terminato le gare a oltre un minuto dalla vincente (certo dice che il gap in gara è sceso a 0.8″, ma non è vero: questo è il distacco medio prendendo in cosiderazione anche gare come Abu Dabi dove hanno chiuso a 5 secondi dal vincitore solo perchè era il giro di ripartenza dopo la SC…) E’ un buffone e uno sbruffone. Ogni anno parte per vincere il mondiale e dopo 5 gare dichiara che l’obiettivo è vincere almenoo 3 gare, dopo altre 5 che l’obiettivo è vincere almeno 1 gara e dopo la metà stagione che l’obettivo è centrare il podio.

  2. Sig Zapelloni
    L’ultima volta che Binotto aveva parlato di soluzione estreme ed innovative è stato al teatro Romolo Valli di Reggio Emilia quando hanno presentato la SF1000… e sappiamo tutti com’è finita.
    Mi sono venuti i brividi a leggere quanto ha ripetuto per il 2022!
    Sono l’unico?
    Spero bene, ma mettere le mani avanti prima di partire?

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