Buon compleanno #AlfaRomeo: 110 anni di storia sportiva e tanti rimpianti

Sono 110 e vale la pena festeggiarli. Buon compleanno Alfa Romeo. Buon compleanno a un marchio che in Italia (e non solo) ha rappresentato la velocità ancora prima che nascesse la Ferrari. Un marchio che per anni ha rappresentato la sportività e il piacere della guida. Un marchio che per tanto tempo ha rappresentato il modo italiano di intendere l’auto.

Oggi Alfa Romeo non vende quanto vorrebbe e meriterebbe la sua storia. Ha una gamma ridotta anche se affascinante con Stelvio, Giulia, Giulietta. Ha un sogno chiamato Tonale che potrebbe dare un nuovo impulso, aspettando motori ibridi e poi magari anche elettrici, ma sempre senza scordare che il cuore Alfa deve essere sportivo.

Alfa Romeo ha vinto il primo campionato del mondo di automobilismo e il primo mondiale di Formula 1. Ha fatto correre e vincere Nuvolari, Farina, Fangio, Fagioli, le tre effe e ora colora il vestito della Sauber con Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi. Sergio Marchionne aveva in mente in futuro diverso, per Alfa Romeo e anche per Alfa Romeo Racing, ma Marchionne non c’è più e ci si deve adeguare ai nuovi piani della proprietà che sta per sposarsi con Psa.

La storia è importante, fantastica. Ma anche i rimpianti sono enormi. Alfa Romeo sarebbe potuta diventare la nostra Bmw, la nostra Audi, la nostra Amg. Aveva la storia, aveva l’anima. E’ mancato tutto il resto e oggi quando ti metti al volante di una Giulia o di uno Stelvio senti crescere ancora di più quel rimpianto. Sono auto straordinarie nelle prestazioni e nella guidablità. Hanno l’anima Alfa Romeo, hanno il cuore sportivo, ma manca quel qualcosa che serve a conquistare un mercato che è divenato esigente quando deve spendere certe cifre.

Intanto resta la storia: il rapporto tra Alfa Romeo e gli Alfisti, ma sarebbe meglio dire tra Alfa Romeo e tutti gli appassionati di storia e cultura dell’automobile, è diventato nel tempo un legame unico e inimitabile, al contempo viscerale ma perfettamente comprensibile, persino ovvio, anche se esaminato con la lente delle motivazioni più tecniche e razionali. Centodieci anni di storia hanno sempre, e da sempre, mostrato una buona ragione per dirsi affezionati al marchio Alfa Romeo: una relazione che va al di là del semplice attaccamento tra un consumatore e un marchio. Centodieci anni di storia: un traguardo che pochi possono vantare, una ricorrenza che ricorre proprio oggi, 24 giugno e che impone ad Alfa Romeo, e si tratta della più piacevole delle imposizioni, di restituire affetto e gratitudine a chiunque rivolga al Biscione un proprio pensiero. E così, per festeggiare il proprio centodecimo compleanno, Alfa Romeo vuole fare un regalo ai suoi appassionati.

Questo momento fondamentale non poteva aver luogo altrove: è il Museo Alfa Romeo a ospitare in totale sicurezza club e appassionati. Il prezioso spazio che custodisce le più significative creazioni del Marchio e che rappresenta un ponte tangibile tra le epoche e le generazioni sarà il luogo dove chiunque può esprimere e condividere la propria passione, in un ideale soffio sulle 110 candeline. Ci sono molti modi per cementare un rapporto, ma rivelare un segreto, ancor più che formulare una promessa, rappresenta un suggello cristallino. Così da oggi Alfa Romeo apre al pubblico l’area Collezione, i depositi del Museo sinora chiusi consentendo di accedere a una raccolta completa ed emozionante che comprende altre 150 automobili, motori da strada, aeronautici e nautici, trofei, oggetti artistici. È un vero e proprio tesoro che esula dalla filologia del percorso museale per creare un percorso storico autentico, completo e dettagliato.


La Collezione è suddivisa in 18 aree tematiche che spaziano dalle prime vetture del Marchio, come la 20/30 ES alle Formula, fra cui Formula 1 e Formula Indy. Dai concept cars come Caimano e Protéo ai prototipi come la Scarabeo, la Sprint 6C e la Giulia ancora camuffata. Ma non mancano le RL, le 6C di Jano e le vetture più recenti, sia da corsa che da strada. Per finire, una carrellata di propulsori, fra cui l’inedito 4C 1500 degli anni Trenta e i Formula 1 turbo 415T.

Nell’ambito delle celebrazioni, verrà inaugurata la nuova sezione “Alfa Romeo in divisa” dedicata alle auto dei Carabinieri, a testimonianza dello storico rapporto tra Alfa Romeo e le Forze dell’Ordine che da sempre hanno arruolato tutti i più significativi modelli del Biscione. Lo spazio è stato allestito con un layout dinamico, grafiche geometriche e colori simbolici che valorizzano sei selezionatissimi modelli di Alfa Romeo, rappresentativi dei 60 anni dello storico rapporto con l’Arma. Le vetture, disposte su grandi pedane circolari, formano un suggestivo effetto tridimensionale che simula grandi aloni di luce teatrale puntati sulle auto che hanno accompagnato l’Arma nelle più disparate avventure nelle città italiane.
Alle pareti, le grafiche sono vivacemente colorate: il rosso, simbolo dell’Alfa Romeo e il blu delle luci di emergenza delle sirene, sottolineano le immagini storiche di vetture, personaggi e avvenimenti che hanno caratterizzato il rapporto tra l’Arma e l’Alfa Romeo.
Dalla 1900 M “Matta” che con l’Arma dei Carabinieri ha anche vinto una Mille Miglia alla leggendaria Giulia, la più iconica delle “Gazzella”. Fino alla 75, Alfetta – in esposizione un esemplare blindato – Alfa 90 ed una rara Giulia Giardinetta. La nuova sezione del Museo “Alfa in divisa” racconta le vetture, gli allestimenti e le epoche che hanno segnato la storia del Paese ed è stata progettata dall’arch. Benedetto Camerana che aveva già concepito, a fine 2013, la riqualificazione e il rinnovamento dell’intero Museo.

La partecipazione degli appassionati

Fedele alle emozioni che fanno parte del suo DNA, Alfa Romeo ha pensato ovviamente anche al coinvolgimento diretto di club, visitatori e appassionati che potranno partecipare a parate sul tracciato interno e flash mob, sempre in totale sicurezza. E tutti coloro i quali non potranno raggiungere il Museo di Arese, potranno assistere a una diretta sui canali social ufficiali del Brand, a questo link.

Oltre al bello della diretta, il Marchio propone un tour virtuale di uno dei più grandi musei del mondo dedicati alle automobili attraverso la serie di sei video “Tour 110 anni”, realizzato ad hoc per questa straordinaria ricorrenza. Il primo è introduttivo e mostra una panoramica del Museo; il secondo è dedicato all’area tematica “Timeline”, che rappresenta la continuità industriale del Marchio; il terzo all’area “Bellezza”, in cui si combinano stile, design e lifestyle; il quarto all’area “Velocità”, sintesi di tecnologia, spirito sportivo e piacere di guida. Il quinto e il sesto capitolo sono dedicati al dietro le quinte, con una overview sull’archivio e sulla collezione.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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