
L’11 giugno è il giorno di Jean Alesi, Giovannino per noi italiani. Compie gli anni (oggi sono 56) e ricorda la sua vittoria in Ferrari del 1995 a Montreal. Lui sta navigando nei mari della sua Sicilia per festeggiare in tranquillità…
Che anno quel 1995, il suo ultimo alla Ferrari prima dell’arrivo di sua maestà Schumacher. Proprio Schumi stava vincendo anche quel gran premio in Canada dove era partito in pole (con la Benetton) ed era rimasto al comando per 58 giri fino a che il cambio non lo aveva tradito. Alesi come raramente gli è capitato in gara è stato fortunato. Ed ha raccolto il successo tagliando il traguardo in lacrime. Vincere il giorno del tuo compleanno (31esimo), vincere con la Ferrari numero 27, vincere sul circuito dedicato a Gilles Villeneuve. Indimenticabile.
“Nel giro di rientro, mi ero fermato a salutare la gente, disinteressandomi del regime del motore e quando sono arrivato al tornantino, forse perché rimasto senza benzina, la mia Ferrari si è fermata. E mentre ero lì a festeggiare con la gente ho sentito un rombo alle mie spalle: era Michael, che si era fermato pronto per caricarmi sulla macchina. Bello aver iniziato a festeggiare con lui. Una volta al parco chiuso, gli ho detto: ‘Guarda Michael, nella mia carriera ho regalato tante vittorie, stavolta sei stato tu a fare un dono a me però non mi frega niente, me la godo’. Si mise a ridere”.
In questi giorni Jean ha raccontato di aver dovuto vendere la sua a Ferrari F40 per finanziare la carriera del figlio Giuliano rimasto senza sponsor in Formula2. Un gesto che ci racconta tutto l’amore di Jean per suo figlio. Lui non è Stroll che compra le scuderie intere al figlio per farlo correre in Formula1, non è Latifi che ha fatto lo stesso con suo figlio comprandogli un posto in Williams… vende il suo gioiello per aiutare Giuliano che ha la faccia da bravo ragazzo ed è ancora sotto l’ala protettiva della Ferrari Academy, la scuola da cui è partito Leclerc.
Davanti a Giuliano però c’è il figlio di Schumi che ha un peso pubblicitario decisamente superiore pur avendo un talento assimilabile a quello di Giuliano e i ragazzi in rosso parlano un gran bene di Robert Shwartzman, un ragazzo del 1999 che arriva da San Pietroburgo e pare il predestinato del futuro. Insomma per Giuliano non sarà facile restare in orbita Ferrari, ma la vita continua anche lontano da Maranello e può continuare anche senza Formula 1 con altre gare, con il progetto dell’academy per eRacer che è già partito grazie a papà.
Quel papà che non ha esitato a vendere la sua Ferrari F40 (quella che Piquet gli aveva consigliato di far inserire nel suo primo contratto da ferrarista) per aiutarlo. Davvero un grande papà dal cuore d’oro. Però Jean, una raccomandazione: se dovrai vendere altri goielli del tuo garage fallo per inseguire i sogni di Giuliano, non i tuoi. O almeno che siano gli stessi.
Auguri ad un grande e mitico pilota.. e non ce ne saranno più di cosi bravi ed empatici.. forza Alesi!