“Un buon pit stop non ti fa vincere, ma uno sbagliato ti fa perdere”, parola di Diego Ioverno, responsabile delle operazioni macchina in Ferrari. E’ per questo che in Ferrari hanno creato una stanza apposita per allenare i loro ragazzi.
E’ lo stanzone della nuova Gestione Sportiva accanto al Simulatore dove l’altro giorno Fred Vasseur ha parlato con noi giornalisti. C’è tutta l’attrezzatura dei pit, con pistole, carrelli gomme. seggiolini per i meccanici. E c’è ovviamente un muletto costruito su una vecchia monoposto modificata con gli ingombri odierni. Una monoposto mossa da un motore elettrico.
A Maranello nel 2022 hanno sbagliato soprattutto le strategie, anche ai box qualche rigore lo hanno sbagliato. Per cercare di diventare infallibili si allenano come matti. Due sedute da venti pit stop ciascuna ogni giorno. Prima del via del campionato saranno più di mille. Sommati a tre sessioni da un’ora e mezza in palestra con personal trainer per allenare muscoli e reattività.
Per valutare le performance del team in Ferrari le hanno divise in 4 categorie: buone sotto i 3 secondi; non buone tra i 3 secondi e i 3,5; cattive fra i 3,5 e i 4 e fallimentari sopra i 4 secondi.
Nel 2022, 73% dei pit sotto i 3, l’obiettivo è arrivare all’84% e soprattutto scendere sotto il 4% per quelli fallimentari (l’anno scorso sono stati il 9%).
Da qui il doppio allenamento perché la rotazione del personale causava cali invece anche le riserve devono
essere al top e anche i camionisti devono essere pronti a gestire gomme o pistole che hanno un mome che è tutto un programma Hurricane.
«Per farlo li alleniamo anche sabotandogli il materiale per vedere come gestiscono l’imprevisto» dice Ioverno.
I meccanici hanno il proprio mondiale parallelo, il trofeo DHL. L’anno scorso i più rapidi sono stati gli uomini della McLaren, 1 secondo e 98 centesimi per togliere e mettere le gomme, 2 secondi e zero tre il tempo totale considerando frenata e rilascio della monoposto. La Red Bull ha chiuso in 2 e 06; la Ferrari in 2 e 09 crono
complessivo… “Ma in allenamento abbiamo fatto persino 1 secondo e 65”, ha detto Ioverno. Ma qui non c’è pressione, tutto viene più facile. Tirate voi un rigore in allenamento e uno a San Siro con 80 mila spettatori.