Neppure su una pista da bowling. Strike. Lorenzo l’ha combinata davvero grossa. In un colpo solo ha fatto fuori Pedrosa e, soprattutto, Dovizioso. Una manovra sciagurata, strana per un campione come Jorge che in Ducati proprio non riesce a raccogliere soddisfazioni, a regalare sorrisi.
I due ducatisti erano ingarellati in lotta per il secondo posto mentre Marquez volava via. Dovi ci ha provato una, due volte. Ha tirato la staccatona, è andato lunghissimo, ma Lorenzo rientrando verso l’interno ha preso in pieno Pedrosa e rimbalzando al centro ha fatto fuori anche il suo compagno di squadra.
Una botta dura, durissima. Anche in prospettiva Mondiale con Marquez che così prende il volo in classifica con 24 punti in più del Dovi…
Alla Ducati resta il rimpianto di un podio (probabilmente doppio) buttato via, ma probabilmente anche il rimorso di non aver chiesto a Lorenzo di lasciare pista libera al Dovi che in fin dei conti era il leader del Mondiale… Un ordine di scuderia ci stava. Dovi poteva sognare di andare a inseguirete Marquez, ma soprattutto avrebbe messo al sicuro il secondo posto e i suoi benedetti 20 punti. Un errore di Lorenzo, ma anche del team. E dire “se non ci fosse stato Pedrosa non sarebbe successo nulla” è un nonsenso…
Resta la buona prestazione Ducati, la conferma del passo avanti su una pista che non è certo la preferita. Una consolazione che non basta ad annullare la delusione del doppio zero.
Marquez ha così continuato la sua corsa solitaria. Imprendibile. E’ da venerdì che si era capito comune qui con la sua Honda sarebbe stato irraggiungibile. Ha regalato la pole, ma poi in gara ha giocato come meglio poteva con gli avversari. Sul podio Zarco e Andrea Iannone che comincia a prenderci gusto a portare la Sukuzi lassù. Davanti a Petrucci e un Valentino con una Yamaha in grande crisi.
Ps. La curva del misfatto è la Dry Sac… quella del celebre crash Schumacher-Villeneuve di 21 anni fa…