#Fca racconta che cosa c’è dietro le sue auto

FCA What’s Behind è il progetto cinematografico che racconta il dietro le quinte delle articolate fasi di ricerca e di sviluppo delle automobili targate FCA. Per la prima volta FCA apre le porte dei suoi centri presenti in tutto il mondo.

Vi siete chiesti come nasce una vettura del Gruppo Fca? Una Fiat, una Jeep, un’ Alfa Romeo, una Lancia (magari!)… Oggi Fca ha deciso di raccontare i suoi luoghi con dei film d’autore.


Tutti potranno ammirare le complesse attività di ingegneri e tecnici che lavorano per garantire qualità, sicurezza, affidabilità e comfort in ogni condizione. Proprio per questo l’accurato testing, le verifiche, le validazioni e le prove di fatica avvengono alle latitudini più disparate: la bontà strutturale di ogni progetto è elemento cardine di sicurezza attiva, e va misurata in situazioni ambientali diverse, a cominciare da un range di temperatura che varia dai -40°C di Arjeplog, in Svezia, ai 40°C di Upington in Sudafrica.

Quello relativo alle ambientazioni costituisce il primo blocco tematico di FCA What’s Behind: i ghiacci svedesi e i deserti dell’estremo meridionale africano sono l’argomento della prime due puntate della docuseries, che negli episodi successivi, a cadenza mensile, visiterà i centri di assoluta eccellenza FCA come il Proving Ground di Balocco (VC), il Safety Center e il Centro Ricerche  Fiat di Orbassano (TO). Luoghi emblematici e riferimenti mondiali in termini di ricerca e sviluppo: centri sperimentali, circuiti, stabilimenti e uffici in cui si lavora per la qualità totale.

Esplorati i luoghi in cui ogni giorno si scrive la storia del Gruppo FCA, What’s Behind approfondirà argomenti più specifici come l’efficienza dei motori, la tecnologia, la cura dei dettagli, il comfort e il piacere di guida, l’aerodinamica, le modalità di trazione. Mettersi al volante di un’autovettura del Gruppo FCA e apprezzarne tutte le caratteristiche, dalla semplicità di avviare il motore, partire e apprezzare sicurezza, alla silenziosità, al brio, alla tenuta di strada, è il frutto di un lavoro impegnativo e costante. FCA What’s Behind apre le porte del Gruppo e mostra tutte le attenzioni che vengono dedicate a ogni modello.

Arjeplog è una località della Svezia settentrionale che si estende per circa 14.500 Km2, e qui sorge il Proving Ground FCA. Ad Arjeplog è possibile mettere alla prova le vetture in condizioni estreme di freddo glaciale: la latitudine è paragonabile a quella dell’Islanda e la temperatura può scendere sino a -40°C, ma la sicurezza non viene mai meno. Inoltre, la presenza di numerosi laghi ghiacciati offre decine e decine di chilometri di pista con vie di fuga estremamente generose. Infine, l’isolamento della zona, a circa 1.000 km da Stoccolma e altrettanti da Capo Nord, garantisce la massima discrezione. La morsa del freddo è costante e consente a tecnici specializzati di eseguire ripetutamente le prove di messa a punto dei sistemi di climatizzazione, sbrinamento, disappannamento, oltre alla verifica di mantenimento delle prestazioni dei materiali e dei tempi di reazione dei sistemi presenti all’interno delle vetture. Nella scenografica località svedese, inoltre, il freddo crea superfici a bassa aderenza sulle quali sono state sviluppate enormi piste ghiacciate. Queste vengono sfruttate per la realizzazione di molteplici prove, dalla messa a punto delle sospensioni veicolo, alla cinematica – i cedimenti elastici sono azzerati – , passando per le prove su pneumatici, freni, sistemi di controllo, sistemi di trazione e differenziali. Tutto deve funzionare perfettamente anche nelle situazioni più critiche.

Se da una parte le vetture vengono testate alle temperature polari di Arjeplog, dall’altra FCA testa le sue vetture in condizioni caldo torrido a Upington, una località nel capo settentrionale del Sudafrica, al confine con
Botswana e Namibia. Sorge ai bordi del deserto del Kalahari, e da qui si accede al grande Parco Kgalagadi, che in lingua Bantu significa “posto senz’acqua”. Upington è infatti una delle città più calde dell’intero Sudafrica e diventa così luogo ideale per valutare i cosiddetti casi limite nonché il corretto equilibrio prestazionale con temperature torride. Per garantire l’affidabilità in ogni condizione, i componenti e i sistemi del veicolo sono sottoposti a condizioni estreme di caldo soffocante: il motore, il climatizzatore, i sistemi di sicurezza devono resistere a tutte le condizioni atmosferiche. In questa zona del Sudafrica, il clima è costantemente caldo, e ciò permette di eseguire ripetutamente tutte le prove di messa a punto.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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