#Ferrari elettrica: il progetto è partito. “Agli americani piace”…

La Ferrari ibrida, la SF90 Stradale

“L’elettrico agli americani piace”. Le parole proninciate da Louis Camilleri, ad della Ferrari, agli investitori non lasciano dubbi sul futuro elettrico della casa. Entro il 2023 anche la Ferrari avrà un modello silenzioso a emissioni zero.

Quella che fino a qualche anno fa pareva una follia, oggi sta diventando una realtà. La Ferrari ha deciso di non lasciare il campo a Porsche e Aston Martin che presenteranno le loro vetture elettriche entro fine anno. A Maranello hanno le risorse per la ricerca e lo sviluppo di una tecnologia che richiede investimenti enormi.

Il problema è che una Ferrari deve nascere per essere al vertice. E quindi la Ferrari elettrica dovrà avere le migliori prestazioni e un’autonomia adeguata. Non potrà nascere per inseguire. Dovrà nascere per segnare un nuovo punto di riferimento.

Sarà interessante capire che cosa si farà con il sound del motore, da sempre uno dei motivi di grande richiamo e attrazione. La Ferrari elettrica sarà comunque rumorosa? O sarà come una semplicissima Tesla?

Intanto a settembre vedremo altri due nuovi modelli e prestro anche il Suv (2022), il Purosangue che potrebbe attirare il pubblico femminile. I numeri del semestre sono da record e l’obbiettivo è superare le 10 mila unità…

«Non cambierà nulla – ha spiegato Camilleri – Siamo comunque molto prudenti. Il numero 10 mila non mi spaventa. L’importante è non perdere l’esclusività. Privilegeremo sempre i ricavi rispetto ai volumi»

La casa di Maranello ha chiuso il secondo trimestre con risultati in crescita, in linea con le attese:un utile nettodi 184 milioni di euro, il 14% in più dello stesso periodo del 2018 e ricavi netti pari a 984 milioni di euro(+8,6% e a tassi di cambio costanti +6,8%). Confermati i target indicati per il 2019 e rivisto al rialzo il free cash flow industriale (da 0,45 a oltre 0,55 miliardi). Il titolo, però, in una giornata pesante per la Borsa a causa dei nuovi dazi di Trump contro la Cina, ha però perso il 4,35%. Una flessione che gli analisti spiegano anche con il forte aumento registrato da inizio anno.

«Il mio mestiere non è commentare l’andamento del titolo, guardo ai risultati di lungo termine – ha replicato Camilleri a un analista – I nostri ordini sono arrivati a livelli record e, per alcuni modelli, aumenteranno nei prossimi mesi. Abbiamo realizzato risultati forti, che confermano la nostra crescita. Siamo fiduciosi di poter confermare i target verso i livelli più alti dei range».E il prossimo anno, ha aggiunto l’ad, Maranello «avrà margini migliori con la SP Monza e la SF90 Stradale, entrambe molto redditizie»

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

5 commenti

  1. solo Marchionne pensava il futuro non fosse nell’elettrico. Veramente lungimirante. Hanno perso un decennio per dar retta a questo luminare. Adesso invece la pensano diversamente.

    1. Hanno risparmiato un sacco di soldi… si fidi…

      1. Sono daccordo.
        L’electrico rimane e rimarra’ ancora per molto una nicchia a causa dei costi.
        Per le super-hyper car il discorso e’ diverso. Sono giocattoloni per ricchi dal portafoglio illimitato quindi venderanno qualunque sia il prezzo. Poco importa che con quelle prestazioni si abbia un autonomia pressoche’ ridicola.
        Tuttavia se si tarda troppo ad entrare in questo tipo di mercato si rischia di restare indietro.
        Ho l’impressione che con Camilleri la F1 sia sempre piu’ marginale. Non mi stupirei dell’abbandono e della virata sulla Formula E

      2. Non è quello il problema ma i costi per la ricerca e lo sviluppo…

      3. Non sono del tutto convinto: qui dichiarano che “devono” esordire con un modello che sia di punta e non accodarsi. Ciò significa investire molto in tempi più compressi per ottenere un risultato che altri hanno già ottenuto e migliorarlo. Tutto quello che hanno risparmiato lo dovranno pagare in termini di affidabilità: le altre case sono anni che hanno l’elettrico e lo hanno testato da più lungo tempo. Come si dice: presto e bene, non si conviene. Di sicuro, qualche errore di gioventù salterà fuori e non sarà un bel biglietto da visita per una ferrari

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