Ferrari, una power unit versatile per sbancare Baku

La Ferrari va a Baku per vincere. Ormai lo fa tutte le volte. Che ci riesca poi non è detto come abbiamo visto negli ultimi Gran premi. Ne parla Nicola Bariselli, il track operation manager della Power Unit…

Nicola Bariselli, il track operation manager della Power Unit…

Che tipo di pista è il Baku City Circuit?
“Baku è un circuito cittadino ma con grandi anomalie. È sicuramente atipico perché prevede, oltre alle normali curve a 90 gradi, una parte da bassissima velocità, ma anche rettifili particolarmente lunghi. Basta pensare che qui abbiamo uno dei rettilinei box più lunghi del campionato. Per i piloti è una sfida impegnativa, a Carlos e, soprattutto, a Charles piace correre qui”.

Perché si dice che questo tracciato sia particolarmente impegnativo per le power unit?
“Perché, date le caratteristiche del circuito, la power unit deve essere versatile: deve infatti mettere i piloti in condizione di avere una buona guidabilità nel misto e nel lento, senza però che ci siano sprechi di energia, che è invece tutta necessaria per affrontare i lunghi rettilinei. Anche la potenza pura è sicuramente fondamentale, specie per le doti di accelerazione che sono richieste in uscita delle tante curve a bassa velocità, sia nella ricerca del giro secco che in gara”. 

Si corre sotto al livello del mare e in un ambiente di solito molto ventoso. Come influiscono queste condizioni sulla prestazione?
“Le condizioni ambientali hanno un impatto rilevante sull’ottimizzazione del pacchetto vettura/power unit. In particolare, le variazioni di intensità e direzione del vento possono portare a condizioni di funzionamento diverse sia a livello di velocità di percorrenza delle curve (e quindi anche relativamente al regime di coppia e all’utilizzo marce) che durata del rettilineo. Potete immaginare facilmente quanto cambi la prestazione, per esempio sul rettilineo finale, se il vento è in coda o frontale. La differenza è misurabile in diversi decimi di secondo”. 

vedi anche Baku, istruzioni per l’uso di una pista mezza Monza e mezza Monte Carlo

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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