Sesta gara della quinta stagione di FormulaE e sesto vincitore diverso. Vergne, il campione in carica ha vinto il primo Gp di Sanya in Cina, quella che è stata pomposamente chiamata la Montecarlo d’Asia.
Questa FormulaE comincia un po’ a stufarmi. Terza gara di fila con una bandiera rossa che manda tutti ai box per permettere ai commissari di ripulire la pista dopo un crash. Gara che finisce sotto bandiere gialle (Full Course Yellow) senza possibilità di tentare il sorpasso finale. E alla fine il vincitore sotto investigazione per presunta partenza anticipata dopo la Safety Car.
Tutti in fila indiana dall’inizio alla fine. Vero che Vergne si è preso la leadership con un bel sorpasso pulito su Rowland (che si era preso la pole), ma queste gare corse tra i muretti tipici dei percorsi cittadini, non lasciano spazio allo spettacolo. Appena uno tenta il colpo ad effetto o tocca un avversario o finisce a muro.
Credo che si debba pensare a qualcosa, a disegni diversi dei tracciati perché il panorama è bellissimo, suggestivo per le foto ricordo da mandare in giro per il mondo, ma poi se in gara i sorpassi diventano merce rara e pericolosa allora non ci siamo proprio.
Guardi l’ordine d’arrivo e vedi Ds davanti a Nissan e Bmw. Un FormulaE grandi firme, non c’è dubbio. Ma se non si cambieranno i circuiti permettendo battaglie vere in pista, si rischia di trasformare gli ePrix in occasioni promozionali per le Case e basta. È questo quello che vuole Agag?
Prossimo appuntamento a Roma il 13 aprile. La FormulaE torna in Europa con un campionato apertissimo. La Formula1 sognerebbe di vedere un campionato con sei vincitori diversi nelle prime sei gare e i leader racchiusi in pochi punti. Questo è vero. Ma disegnare tracciati con almeno due/tre punti dove poter tentare un attacco deve diventare il prossimo obbiettivo.