Mi era già capitato di incontrarli in un sogno, ma mai insieme. Questa volta Ayrton e Michael ci sono tutti e due… è il weekend di Montecarlo, ci sono gli yacht in porto, il sole caldo di maggio.
A essere vestito di rosso però non è Michael, ma Ayrton. Non rosso McLaren, rosso Ferrari…Michael, invece è vestito di bianco da pilota McLaren, immagino anche se il ricordo non è così preciso.
Ayrton arriva al paddock in moto, con dietro una ragazza bionda con il pancione. Potrebbe essere Adriane la sua ultima fidanzata, ma non ci giurerei. Si ferma un attimo davanti ai giornalisti italiani, sorride ma non parla.
Michael è qualche metro più in là con Corinna, stanno parlando con Ecclestone e una stangona che potrebbe essere la seconda moglie del boss, Slavica, l’ex modella di Armani che un giorno proprio qui a Montecarlo rilascio’ una gran bella intervista al mio amico Riccardo Rossi Ferrini che faceva l’inviato per la Nazione.
È sabato, il giorno della pole, decisiva in un gran premio così. Ho un’immagine di me al Tabaccaio con Giorgio e Pino, quelli che mi hanno insegnato a godermi le qualifiche da quella postazione, dietro al guard rail con le auto che ti puntano dritto e poi schizzano verso sinistra e la chicane delle piscine.
Il sogno riparte con Senna e Michael abbracciati… hanno fatto lo stesso tempo… sento le loro parole in inglese… scherzano… giocano… poi purtroppo il sogno si interrompe… non saprò mai come è finita quella gara, cosa è successo il giorno dopo…
Grazie Umberto. Mi hai riportato indietro nel tempo. Fu un momento di gioia ed orgoglio, perche’ solo io ebbi quell’intervista che ando’ su tutti i giornali del Gruppo. Raccontava il dolore di una madre le cui bambine venivano accusate, dalle compagne di classe, di avere un padre assassino per aver fatto morire Senna. Una storia toccante e fuori dagli schemi di un mondo, tecnologico, ricco ma poco umano.