La Ferrari non si resta insensibile di fronte agli orrori della guerra e dona un milione di euro in solidarietà dei cittadini ucraini. Un gesto non richiesto. Un bel gesto.
I fondi sono destinati alla Regione Emilia-Romagna che, in collaborazione con Croce Rossa e UNHCR, li impiegherà per dei progetti umanitari internazionali a sostegno dell’Ucraina e per l’accoglienza dei profughi presso il proprio territorio. Inoltre, saranno devoluti aiuti all’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine – ONLUS per sopperire alle esigenze degli ucraini che verranno ospitati nell’area vicina alla sede della Società.
Inoltre, vista la situazione in atto, la Ferrari ha deciso di sospendere la produzione di veicoli per il mercato russo fino a nuovo avviso. Continuiamo a monitorare da vicino la situazione nel rispetto di tutte le regole, regolamenti e sanzioni. Il monitoraggio per ora non ha reso necessario interrompere i rapporti con Kaspersky, sponsor russo della Scuderia da più di 10 anni. D’altra parte Kaspersky in Italia ha oltre 2700 contratti che vanno dalla Guarda di Finanza al comune di Catanzaro, dalla Farnesina all’Atac.
Mattia Binotto, interrogato sull’argomento nei giorni scorsi aveva detto: “Kaspersky è un’azienda globale”. La holding è registrata nel Regno Unito, ma il quartier generale è a Mosca. Il fondatore non è tra gli oligarchi amici di Putin in effetti. Fondata da Eugene Kaspersky nel 1997 l’azienda di ciber security ha avuto un fatturato di 704 milioni nel 2020 e 3619 dipendenti,
“Ferrari è vicina alla popolazione ucraina in questo terribile momento storico” – ha dichiarato Benedetto Vigna, CEO di Ferrari – “Mentre speriamo in un rapido ritorno al dialogo e in una soluzione pacifica, non possiamo rimanere inermi di fronte alle sofferenze dei civili colpiti. A loro vanno i nostri pensieri e la nostra solidarietà. Siamo pronti a fare la nostra piccola parte a fianco di quelle istituzioni che portano un sollievo concreto al dramma umanitario”.