La prima volta di Russell: la Mercedes ormai è tornata

La Red Bull finisce fuori dal podio come non capitava dal Gran premio del Bahrain di inizio stagione. Questa volta però non ne approfitta la Ferrari. La doppietta la firma la Mercedes con Russell davanti a Hamilton. Un gran premio bello, combattuto, duro e con una coda velenosa corsa sulle radio dei team.

Nel gran premio degli autoscontri e dei messaggi radio, George Russell si prende tutto, diventando il 113° pilota a conquistare un Gran premio. Lo fa in Brasile, davanti alla nuova statua dedicata ad Ayrton Senna, osannato dalla torcida che per tutta la gara aveva tifato contro Max Verstappen che da queste parti non è troppo amato. La Mercedes colora d’argento il podio con una doppietta che solo qualche gran premio fa sembrava un miraggio.

Ventun gran premi dopo il successo di Hamilton o scorso anno A San Paolo ecco invece due Mercedes davanti a tutti con Russell che non ha sbagliato nulla, gestendo bene la sua monoposto e controllando il ritorno di Hamilton, sprofondato all’ottavo posto dopo il contatto con Verstappen poco dopo la partenza. Una manovra che è costata a Max 5 secondi di penalità. Le immagini certificano la scorrettezza di Max che per resistere all’attacco di Hamilton era addirittura uscito di pista. Il contatto faceva scivolare Hamilton all’8° posto e Max al 17°.

Per lui la gara per la vittoria finiva lì, ma non la voglia di risalire fino al sesto posto finale con tanto di sgarro al suo compagno di squadra in lotta con Leclerc per il secondo posto nel Mondiale. “Non chiedetemi via radio di cedere una posizione a chi non mi ha dato la scia”, la frase durissima di Max al suo team. Adesso Perez e Leclerc sono pari a quota 290.

Anche Charles ha avuto il suo da fare. Prima è finito sull’erba spinto da Norris al primo giro (anche per l’inglese 5 secondi di penalità) ritrovandosi a navigare al 18° posto. Ma non si è perso d’animo, anche perché la Ferrari in Brasile andava meglio delle ultime volte. Sainz (l’unico con Charles a partire con Pirelli medie) è stato stabilmente in zona podio nonostante una visiera a strappa finitagli nella presa d’aria del freno posteriore destro lo abbia costretto ad un primo stop anticipato.

Carlos ha chiuso davanti a Charles che negli ultimi giri ha arroventato radio box chiedendo ripetutamente ai sui di fargli cedere la posizione da Carlos. “Pensiamo al campionato, ogni punto è importante”. Tra il terzo e il quarto posto si sono tre punti di differenza. A Leclerc sarebbero serviti. Ma dal box gli hanno detto: “Troppo rischioso Charles. Alonso è troppo vicino”. Meglio non correre rischi visto che la Mercedes ora è a soli 19 punti in classifica e il rischio sorpasso ad Abu Dhabi è ancora possibile.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

3 commenti

  1. Nelle pagelle di domani mi aspetto un 10 a Sainz e Leclerc e u 6 a Russel e Hamilton, mi raccomando; non sia mai che i piloti delle frecce d’argento siano migliori di quelli in rosso

  2. Checché se ne dica la direttiva 39 ha inevitabilmente favorito il riavvicinamento della Mercedes al vertice, anche se alla Ferrari va imputato il fatto di non aver migliorato molto la macchina durante la stagione (forse per timore di infrangere il budget cap?).

  3. Mah…non vedo come si possa negare che la nota direttiva 39 abbia permesso la rinascita della Mercedes a scapito di altre scuderie (principalmente Ferrari), per giunta in una stagione in cui a causa delle limitazioni al budget non dovrebbero consentire recuperi così eclatanti in poco tempo. Ricordo che per molto meno la Ferrari venne immediatamente indagata e punita con due stagioni di anonimato. Purtroppo bisogna constatare che la politica ha invaso anche questo sport…

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.