Leclerc all’assalto della pista stegata tra chiacchiere e fughe

A Baku Charles ha conquistato i suoi primi punti mondiali (nel 2018 con la Sauber), ma non è mai riuscito a salire sul podio nonostante sia uno dei suoi circuiti preferiti. L’anno scorso si era preso una pole strepitosa, poi però dopo 19 giri in fuga, era stato tradito dal motore. Fu l’inizio della fine dei suoi sogni.

Quest’anno 19 giri in testa gli basterebbero per vincere la Sprint Race (Formula 1 o Formula Spettacolo?) ma questo è un altro discorso.

“È passato quasi un mese dall’ultimo Gran Premio e in queste settimane abbiamo lavorato duramente a Maranello sullo sviluppo della SF-23, sia in termini di miglioramento dell’attuale pacchetto vettura che sul fronte degli aggiornamenti pianificati, che saranno introdotti gradualmente nel corso delle prossime gare – ha detto invece Vasseur – Charles e Carlos hanno fatto la loro parte, lavorando al simulatore e dandoci feedback importanti. In Australia avevamo già fatto un passo avanti in termini di prestazioni pure e per l’Azerbaigian intendiamo ripartire da lì.”

In questi giorni sono tornate d’attualità (riportate dalla Gazzetta) le voci su una poissibile fuga di Charles dal progetto Ferrari. a cercare di mettere un po’ di carico sulla vicenda ci ha pensato quel vecchio gentiluomo di Helmuth Marko che in un’intervista in Germania ha detto che Charles ha in mano un’opzione che gli permetterebbe di lasciare la Ferrari già alla fine di qursta stagione in caso di mancanza di risultati.

Non è una novità. Esiste praticamente in tutti i cotratti dei top team. Vettel ne approfittò per lasciare la Red Bull. Ma, come si chiede giustamente anche la Gazzetta, dove mai potrebbe andare Charles nel 2024? Alla Red Bull con Max? Lo escludo. Alla Mercedes al posto di Hamilton? Altamente improbabile Lewis lasci. E allora dove?

Sappiamo bene che non è un problema di denari, ma di risultati. Charles è rimasto fin qui e ora che sta cominciando la gestione Vasseur, uomo di cui si fida, sarebbe assurdo mollare prima di vederne i risultati.

Magari vorrebbe sentire attorno un po’ di calore in più, messaggi di Lapo a parte.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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