Leclerc e Sainz sono i Principi del venerdì a Monte Carlo

Uno due Ferrari. Si riparte da dove si era rotto il nastro a Barcellona. Cantano le Ferrari. E come cantano.

Leclerc e Sainz davanti a tutti. A Monte Carlo la macchina e il piede contano, ma alla fine è la testa a fare la differenza. Per 70 secondi devi restare in apnea, non pensare che sbagliare la traiettoria di un millimetro ti porterebbe contro un muro e un guard-rail. Gli errori che su altre piste sono peccati veniali qui diventano letali come un iceberg sulla rotta del Titanic. Basta vedere che cosa ha combinato Ricciardo, non l’ultimo degli arrivati, ma uno di quelli che a Monaco ha anche vinto nel 2018, non un secolo fa.

Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno addosso la stessa pressione che aveva Jorginho quando è andato sul dischetto del rigore contro la Svizzera. Sanno che a Monte Carlo non possono sbagliare perché il momento potrebbe diventare critico: veder vincere Verstappen per la quarta volta di fila farebbe calare la palpebra al più ferrarista dei ferraristi. Charles e Carlos sono come dei broccoli in una pentola a pressione. Guai a sbagliare il momento dell’apertura. A Monaco hanno cominciato con il piede giusto perché è vero che il venerdì vale poco o nulla, ma su questa pista è importante trovare subito il ritmo. Per fare il tempo serve sentirsi l’auto addosso come un vestito cucito su misura e cominciare a trovare il ritmo fin dai primi giri è fondamentale.

Leclerc e Sainz hanno trovato il ritmo immediatamente, sia sul giro secco che in simulazione di gara in coda a una sessione di FP2 dove per quaranta minuti i piloti hanno inseguito la prestazione assoluta. Perez è rimasto a 0”379, Verstappen ancora più dietro a 0”447. Max ha dato l’impressione di non avere ancora il feeling giusto per inventarsi un giro dei suoi. Domani entrerà in gioco per la pole, statene certi, ma il distacco incassato in FP2 è decisamente più grande del solito. Peccato sia solo venerdì, pensano i ferraristi che già ieri hanno colorato di rosso le tribune.

La Mercedes non è invece sembrata in forma Barcellona con Hamilton che qui ha vinto tre volte, in ritardo su Russell come gli sta capitando di frequente quest’anno. Non dovrebbero interferire nei giochi per la pole.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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