Ai tempi di Enzo Ferrari e di Colin Chapman sono state delle grandi avversarie. Ferrari contro Lotus. Il rosso dell’Italia da corsa contro il Racing Green con la riga gialla della Gran Bretagna. La Lotus è stata Colin Chapman, ma anche e soprattutto Jim Clark che l’ha portata a vincere due titoli mondiali (1963 e 1965). Clark, Hill, Rindt e poi Fittipaldi, Peterson, Andretti, Senna, il nostro De Angelis, Mansell e Kimi Raikkonen nella seconda breve vita da corsa. La storia della Lotus è piena di nomi leggendari.
La Lotus ha avuto una parte importante nella storia della Formula 1 quando c’era soltanto Ferrari a contrastare i costruttori britannici. Anthony Colin Bruce (i tre nomi che formano il logo ) Chapman è stato un Ferrari d’Inghilterra, geniale e decisamente più spregiudicato dell’ingegnere.
Sir Colin Chapman è stato la Mary Quant della Formula 1. È il genio che ha messo la minigonna alle monoposto, creando l’effetto suolo. Ma sarebbe riduttivo ricordare solo per questo un personaggio che ha davvero scritto la storia :“L’h o sempre ammirato e lo ricordo acuto precursore, sagace interprete dei
regolamenti tecnici, geniale nelle sue intuizioni d’avanguardia”, scriveva di lui Enzo Ferrari nella prefazione della biografia pubblicata in Inghilterra. Un riconoscimento della sua grandezza.
Aveva cominciato presto, chiamando Lotus Mark 1 una Austin 7 trasformata per correre. La passione per le corse lo travolse solo quando provò a correre lui, ma nel 1956, quando tentò di debuttare in F1 con una Vanwall, un incidente in prova lo costrinse a rinunciare al Gp di Francia. La sua strada era comunque un’altra: dedicarsi completamente alla Lotus fondata quattro anni prima.
Ha regalato alla Formula 1 invenzioni geniali: il telaio monoscocca, l’effetto suolo, il doppio telaio che fu però vietato prima di debuttare, il motore dietro all’abitacolo (vinse anche a Indianapolis). È stata sua anche l’idea di introdurre gli sponsor nel 1968, quando vestì la Lotus 49 con i colori del marchio Gold Leaf, rinunciando al verde che identificava le auto inglesi.
Oggi il 51% di Lotus è nelle mani di Geely colosso cinese che già possiede Volvo ed è azionista Mercedes. La nuova Lotus punta sull’elettrico e senta un hyper Suv che è l’opposto del Purosangue Ferrari. Chissà che penserebbero Enzo Ferrari e Chapman di questa sfida.
vedi https://www.lautomobile.aci.it/articoli/2022/09/16/eletre-la-prima-volta-di-lotus.html



