Che Marc Marquez avesse una vita in più dei gatti, lo avevamo capito. Che Marc Marquez potesse fare anche i miracoli lo stiamo scoprendo adesso che torna in pista pochi giorni dopo l’operazione al braccio che si è fratturato domenica a Jerez.
“Si è messo in testa di scalare l’Everest con le scarpe da ginnastica e vedrete che ce la farà”, raccontava Carlo Pernat con cui sono stato convocato da Radio24. Correre subito a Jerez, dopo la frattura all’omero, è impresa fuori dal comune. Ma Marquez è un personaggio fuori dal comune. Può anche stare antipatico, ma gli va riconosciuto di saper guidare da dio la sua Honda e di non avere davvero paura dei propri limiti.
Ha superato la visita medica e domani sarà in sella alla sua Honda. Non sarà al 100%, magari neppure all’80%. Ma sarà lì a guardare in faccia gli avversari che pensavano di avere campo libero… Si prenderà qualche punto e non segnerà un altro zero in classifica in un mondiale ristretto e condensato.
Fenomenale, certo. Ma ormai Marquez non mi stupisce più. E come lui la maggior parte dei suoi avversari/colleghi. In fin dei conti è dai tempi di Nuvolari che chi corre in moto dimostra un coraggio fuori dal normale. Lo sa bene il dottor Costa.
“Come tutti sapete, Marc Marquez è caduto e si è fratturato l’omero destro. E’ stato sottoposto ad un’operazione e gli è stata applicata una placca di contenimento – ha detto il responsabile medico della MotoGP, il dottor Angel Charte – Dopo 48 ore, come dice il codice medico, aveva il diritto di chiedere una valutazione per partecipare alla gara successiva”.
“Anche se ci sembra strano, il test è risultato positivo e lui è pronto a correre. Non possiamo dire quale sia la percentuale, ma soddisfa tutti i requisiti del protocollo medico”.
“Oggi è venuto alla visita medica ed è riuscito a fare perfettamente tutti i movimenti che potevano essere influenzati dall’infortunio, senza sintomi di dolore o di disabilità dell’arto destro”.