Pagelle canadesi per un gran premio che statisticamente ha scritto la storia: 100 vittorie Red Bull, 41 vittorie di Max.
100 alla Red Bull (Max 41, Vettel 38, Webber 9, Ricciardo 7, Perez 5). Sta scrivendo la storia della Formula 1 e non ha ancora finito. Altro che bibitari.
41 a Max Verstappen. Ha raggiunto Senna per la statistica, presto lo supererà e poi lo distaccherà. Ma per eguagliarlo anche fuori dalla pista deve cominciare a lasciare il segno con comportamenti e parole che vadano oltre.
10 ad Albon perchè se con la Williams fai quello che hai fatto in Q2 e poi ti piazzi pure settimo, forse meriteresti un’altra occasione in Red Bull
9 a Fernando Alonso che ha dato spettacolo in pista e in radio in perfetto Kimi Style. Quando dai box lo hanno avvertito che Hamilton stava recuperando lui ha risposto: “Lasciatelo a me”.
8 a Lewis Hamilton. Il gioco si è featto più duto del solito e lui è sul podio, mentre George è finito a muro.
7 alla strategia Ferrari. Sei posizioni guadagnate in un colpo. Quasi una magia viste le abitudini. Serviva una giocata così dopo la lite di sabato (poi rientrata) con Charles. Speriamo che duri. Sarà vera la gloria Ferrari, se gloria possono essere definiti un quarto e un quinto posto… Lo capiremo su altre piste se il passo avanti c’è stato davvero o se è stato figlio di una pista dove nessuno ha patito il degrado.
6 a Charles Leclerc. In gara non poteva fare di più, in qualifica sì, poteva almeno entrare tra i 10. La decisione del box di non assecondare la sua scelta lo ha mandato su tutte le furie. Comprensibile. Deve crescere sotto questo punto di vista: imporsi e farsi rispettare dai suoi ingegneri.

5 a Carlos Sainz. Il botto di sabato mattina ha compromesso tutto il weekend. bravo a rispettare l’ordine di scuderia di non attaccare Charles. Gli sarà costato, ma era corretto così.
4 a George Russell. Hamilton sul podio, lui a muro, un passo falso violento.
3 a Valtteri Bottas che si è fatto soffiare un punto d’oro sul traguardo.
2 a Sergio Perez. Non c’è neppure bisogno di di spiegarne il perché.