Se Bastianini sarà libero di attaccare Bezzecchi anche la prossima volta lo scopriremo presto. L’impressione è che sia finita lì. La Ducati non può lasciarsi sfuggire il titolo piloti sul più bello per non aver controllato la lotta tra i due futuri compagni di squadra. Vediamo la rassegna stampa by http://www.loslalom.it per capire
Viene quasi voglia di passare subito all’anno prossimo quando Bezzecchi e Bastianini partiranno da zero uno contro l’altro sulla Ducati ufficiale… Ma per ora godiamoci le ultime 5 gare con quel Quartararo ancora là davanti a resistere fin che potrà…
La classifica Quartararo 211 punti, Bagnaia 201, A. Espargaró 194, Bastianini 163
Giorgio Terruzzi, Corriere della sera: “Se prevale il cinismo, ogni gioco di squadra è lecito, utile, funzionale. Per i romantici, un’inguardabile forzatura. Soprattutto quando le squadre hanno colori diversi, pur utilizzando le stesse moto. I centauri sono duri e puri. Solitari, egocentrici, refrattari al compromesso. Così individualisti da contagiare chi gestisce le squadre in nome di una purezza da sport tanto evocata quanto colma di contraddizioni, essendo, pure qui, alti gli interessi e indispensabili i denari che le classifiche distribuiscono. Meglio 5 punti in meno dopo di una battaglia leale e persa contro un complice potenziale. Con solo il vago sospetto di poter cambiare idea e umore se, per la miseria di 5, punti dovesse perdere anche il Mondiale”
Massimo Calandri, Repubblica: “Valentino Rossi sembra già appartenere al passato. E avete visto che prepotenza, le moto? Sette fra le prime otto. La MotoGp è di nuovo nostra. I colossi giapponesi? Muti. E i ricconi austriaci della Ktm, pure. Altro che gioco di squadra e biscotto”
Matteo Aglio, La Stampa: “Un’altra dimostrazione che la coppia scelta da Borgo Panigale per la prossima stagione funziona e incanta, tanto che Aleix Espargarò li ha visti solo quando è salito sul gradino più basso del podio, perché sotto la bandiera a scacchi ha rimediato 6 secondi. Sono definitivamente sbocciati e, da veri cavalieri, si indicano a vicenda come i favoriti per il titolo”.
Andrea Fanì, La Gazzetta dello sport: “Le ultime cinque gare non devono essere rovinate dalle polemiche su presunti “giochi di squadra”: Bagnaia va forte, Bastianini va forte, stop. Fa bene il d.g. Dall’Igna a ripetere: «Li lasciamo liberi di lottare». Sottinteso: purché non facciano sciocchezze, tipo buttarsi giù per una vittoria di tappa che sarebbe sì importante ma nulla rispetto all’obiettivo più grande. La Ducati non fa “inciuci”, è il messaggio che arriva dai box. La Ducati esalta chi ci prova e chi se lo merita. Vincere sì, ma non sacrificando la dignità sportiva. E adesso, a ogni buon conto, siate liberi di vincere”
Luca Barbara, Sportellate: “Bastianini e Bagnaia sono sempre ad un passo dal patatrac e fanno soffrire i tifosi Ducati come forse solo durante i duelli Dovizioso Marquez. Vista dal punto di vista del non tifoso, invece, ci si rende conto di essere di fronte ad un duello tecnicamente bellissimo. Non sbaglia nessuno, le staccate sono tirate fino all’ultimo centimetro possibile, gli errori sono minimi. E la gestione gomme… inutile parlarne”.
Lorenzo Pastuglia, il Fatto quotidiano: “A Borgo Panigale il sorpasso di Bastianini su Pecco non deve essere molto piaciuto. Come in parte il team manager ha fatto capire. Gli amanti Ducati non vorrebbero di certo vedere un possibilissimo titolo sfuggire “per colpa” di un duello interno, che nel 2023 promette scintille e adrenalina in pista”.
Francesco Paone, Oa Sport: “Quanto visto a Misano due settimane fa e ad Alcañiz quest’oggi potrebbe essere il trailer di un’accesa rivalità destinata a infiammare la prossima stagione. bisogna sottolineare come Ducati si sia quantomeno evitata l’imbarazzo di parcheggiare Bastianini in Pramac, promuovendo Jorge Martìn nella propria squadra interna. La mossa appariva molto probabile in primavera, ma è stato impossibile ignorare i valori espressi dalla pista. Pecco e La Bestia non si amano. Perché dovrebbero? Sono coetanei e connazionali, dunque sono cresciuti assieme. O meglio. Sono cresciuti contro, perché sono avversari da quando erano bambini e correvano sulle minimoto. Non amarsi, però, non significa necessariamente odiarsi. Anzi, tra i due finora c’è sempre stato rispetto, nonostante non siano mancate le punture di spillo provenienti dall’una e dall’altra parte. Non è un mistero che Bagnaia avrebbe preferito proseguire con Jack Miller al proprio fianco. Conosce bene l’australiano, con cui ha un rapporto eccellente e, in fin dei conti, considera innocuo sul lungo periodo La domanda è se lo scontro diretto sarà solo una questione agonistica, oppure se entreranno in gioco altri fattori, mediatici e soprattutto caratteriali. Lo scopriremo nei prossimi mesi”.
Matteo Nugnes, Motorsport: “È stata una domenica interlocutoria quella di Pecco Bagnaia a Motorland Aragon. Una di quelle in cui non sai se ci sia da essere più contenti o delusi. Il rovescio della medaglia, però, è che quella di oggi rischia di essere una tappa fondamentale per la corsa al titolo”
Simone Valtieri, Motorbox: “Quando è in giornata, Enea Bastianini diventa imbattibile per chiunque. Senza quell’errorino commesso subito dopo aver passato Bagnaia verso metà gara, avrebbe potuto vincere con meno fatica. La sensazione è che, come aveva la moto in mano lui, oggi, non l’aveva nessuno, neanche Pecco. La quinta vittoria consecutiva di Bagnaia non arriva per appena 42 millesimi, ma ha dimostrato di poterlo vincere questo mondiale, correndo con il cervello, proprio quello che deve usare se vuole farcela”
Mirko Colombi, Motosprint: “Se a Misano non ci era riuscito, al Motorland sì: la Bestia si afferma per la quarta volta, zittendo chi lo aveva accusato di non averci provato in Romagna. Macché. Lì era andato leggermente lungo in frenata, ad Aragòn ha invece effettuato un sorpasso perfetto. E vincente. Perciò, Bastianini vuol far capire a Claudio Domenicali e Borgo Panigale che di timori reverenziali nemmeno l’ombra”.
David Fioux, L’Équipe: “Dopo tre mesi e mezzo trascorsi a curare il suo braccio destro operato, Marc Marquez è tornato sui circuiti della MotoGP pensando al 2023, quando spera di mostrare ancora una volta le ambizioni degne di un sei volte iridato. Intanto lo spagnolo lascerà un segno sulla classifica 2022 perché ieri ha recitato da protagonista. Il suo rallentamento ha portato alla collisione con Quartararo, che non ha potuto evitare di cadere. Johann Zarco non ha mancato di sottolineare che la guida dello spagnolo ha flirtato con i limiti. Era davvero necessario che spingesse così tanto in rimonta, quando non ha nulla da giocarsi in questo campionato? Marc Marquez è tornato. In pista, ma anche al centro dei dibattiti”.
Josep Viaplana, Sport: “Spicca per regolarità la stagione di Aleix Espargaró, l’unico ad aver concluso tutte le gare in zona punti. Al contrario, quella di Quartararo e Bagnaia, si segnala per la sua irregolarità. Il francese ha dominato la prima metà del Mondiale, l’italiano gli ha recuperato 81 punti! nelle ultime cinque gare. Con i tre distanziati di 17 punti, quando ne restano in palio 125, tutto può succedere, anche se bisogna riconoscere che la Ducati è la moto migliore. Il risultato in Aragona è per Marquez l’ultima cosa. L’importante è vederlo muoversi di nuovo nel paddock, lavorare ai box e guidare la sua moto, un insieme di cose che lo rendono felice. Marc è tornato al suo habitat naturale”.