Reclerc. Il bello e la bestia. Carlo Magno. Principe volante. E’ una Ferrari quasi perfetta, una Ferrari senza limiti quella che ci viene raccontata oggi dai quotidiani. Il sogno è appena cominciato.



Il successo di Leclerc in Australia riporta la Ferrari in prima pagina sui quotidiani sportivi italiani. Spazi importanti per un’impresa che sembra soltanto l’inizio di un’avventura meravigliosa.











Stefano Mancini, la Stampa: “ Il duello stavolta non c’è stato: Se c’era bisogno di una conferma, eccola: la Ferrari è tornata a essere la squadra da battere come non si vedeva dai tempi di Schumacher, tanta è stata la facilità con cui il successo è maturato”.
Alessandra Retico, la Repubblica: “Il bello e la bestia. O viceversa? Di certo Charles Leclerc e la sua Ferrari se ne vanno, intrecciati l’uno all’altra, indistinguibili nel loro abbraccio, lontani da tutto e tutti. Si cercano da tre anni, si sono finalmente incontrati. Non si lasciano più. Insieme fanno quello che vogliono. Comandano loro”.
Giorgio Terruzzi, Corriere della sera: “Abbiamo visto abbastanza tonfi da scongiurare ogni presunzione, ma è anche vero che non avevamo a che fare con nulla di simile dall’inizio di questo secolo, primi anni di un’epoca felice Sainz, rognato e nervoso, è troppo schiacciato nel confronto, sarà costretto a portare acqua a Charles che pare un divo, un cannibale, il ragazzo ideale per mamme, figlie e tifosi dal palato fine”.
Fabio Tavelli, il Foglio: “Inizialmente Leclerc-Verstappen era iniziato come un Klopp vs Guardiola. Nel giorno di Manchester City-Liverpool i duellanti della Formula 1 hanno scritto un altro capitolo della loro saga. Il paragone con Guardiola-Klopp regge per il rispetto e la signorilità che sembra il tratto distintivo di un duello che finora ha visto in pista solo il fioretto e mai lo spadone”
Giulia Zonca, la Stampa: “L’uomo che mantiene le promesse è anche la faccia dello sport di ultima generazione. Leclerc ha realizzato i propri sogni, ha rispettato l’investitura della Ferrari, ha risposto alle aspettative della Formula 1 in cerca di personaggi e sfide, di nuove guide capaci di trainare e di osare. Ha un approccio da cannibale senza le movenze della boria, ci tiene al suo sorriso disincantato pure se sta fisso sull’obiettivo. Fa il modello per Armani e prima di infilare il casco ascolta l’ultra fluido Harry Styles. Si nutre di velocità e per fermarsi (e rifiatare) ha imparato a suonare il piano. Ne ha uno nell’appartamento di Maranello. Non è il primo a mantenere le promesse, è l’unico che lo fa così”.
Su il Giornale Benny Casadei Lucchi trova asordante il silenzio di John elkann, il presidente di Maranello, che non ha ancora celebrato i successi della Scuderia in questo 2022 (Lettera di Elkann agli azionisti, poca enfasi al rirorno al successo della Ferrari in Formula 1)