Rassegna stampa: la Ferrari sorride, ma è pure rimandata

La Ferrari? Cresce, sorride, è nel mirino di Alonso, da’ speranza, è rimandata. Nei titoli dei quotidiani italiani ci sono tutte le facce possibili. Come dice Vasseur le prove contano poco o niente, la verità si vedrà in gara. Per ora c’è solo una certezza: nessuno sta meglio della Red Bull.

A una settimana dall’inizio del Mondiale, a Stefano Mancini su la Stampa pare che Red Bull e Ferrari siano sufficientemente lontane dalla concorrenza, al punto da giocarsi il campionato a due. Ma “la Ferrari – dice – si ritaglia il ruolo di inseguitrice. Ventiquattro ore di test non spostano gli equilibri ereditati dalla scorsa stagione. I tempi di Charles Leclerc e Carlos Sainz sono stati ottenuti nelle ore centrali della giornata”, otto decimi di distacco – dice la Stampa – “che la Ferrari potrebbe essere in grado di recuperare in qualifica, ma non nel passo gara. Sulla distanza c’è ancora differenza tra le due macchine”. Di Leclerc si segnala il malumore per il “lungo e noioso lavoro sugli assetti. Ha passato ore e ore a provare differenze minime, mentre Perez e Verstappen si divertivano su una Red Bull subito a misura di pilota”, di Sainz che è stato avaro di complimenti.

Per Daniele Sparisci sul Corriere della sera questa è “una Rossa ancora in cerca di sé stessa”, “.questa Ferrari è ancora acerba. Non è una buona notizia in vista del debutto, ma non è cattiva nell’ottica di una stagione di 23 gare dove gli sviluppi saranno fondamentali. Sia Mercedes che Red Bull hanno raddrizzato campionati in corsa, a cominciare da quello scorso, con gli aggiornamenti e l’analisi. Serve fiducia, sperando che basti”.

Alessandra Retico su Repubblica ammette che Adrian Newey, “il progettista inglese si è inventato un altro gioiello. Che appena toccata la pista, non ha avuto praticamente bisogno di correzioni. Veloce nel giro secco e anche nel passo. Bilanciata. Un’ auto che sa sussurrare come nessun’altra alle gomme”. Non le pare altrettanto affidabile la Mercedes, “che non salta ma accusa altri guai. E dovrà lottare come terza forza contro una sorprendente Aston Martin con Alonso”. La butta lì: “Lo spagnolo quasi certamente correrà il gp con Drugovich (Stroll infortunato). O torna Vettel? Adelante”.

Giorgio Terruzzi sul Corriere della sera offre un paio di zoom sulle situazioni personali di Lewis Hamilton e Carlos Sainz.

Al britannico “manca velocità, aderenza, ciò che servirebbe per riprendersi l’intera scena. La macchina scodinzola, guidare è come remare. Schiaffi dalla sua Mercedes, incapace di regalargli una reazione adeguata alla muscolatura di Verstappen, dopo aver trascorso il 2022, ad allenare il self control”.

Lo spagnolo invece “sta costruendo la propria, urgente strategia. Sa che l’asse Leclerc-Vasseur è solido, che il suo destino verrà segnato non appena l’altro metterà il muso davanti al suo. Cova. Sa farlo. Non ha scelta. Punta sulla quiete interiore e su una macchina che finalmente lo asseconda. La sua è una sfida doppia. Da vincere, a costo di piazzare un peso in eccesso sulla groppa del Cavallino”.

Dello spagnolo, anzi degli spagnoli, scrive El Confidencial, trovando che “Sainz e Alonso non hanno ancora una macchina per vincere in F1, ma ci sono segnali positivi”.

Fulvio Solms sul Corriere dello sport-stadio avverte: “Ai ripari: è tornato Fernando Alonso. Non per il titolo mondiale, certo, ma saranno sorci verdi e siccome non è uno che corre per sé ma lo fa contro gli altri, piloti che sono stati suoi tradizionali rivali come Lewis Hamilton sono avvisati, e ancor di più lo è la Ferrari che per il Nano è un drappo rosso agitato davanti agli occhi. Quando può – e negli ultimi tempi non aveva potuto – cerca di affondarle addosso gli artigli, come se dalla sua uscita da Maranello (fine 2014) fosse rimasto un conto in sospeso”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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