
Pagelline dei test pre campionato. Sette delle 10 squadre hanno già girato più velocemente nei test rispetto a quanto fatto nelle qualifiche in Bahrain lo scorso anno. Quelli che non ci sono riusciti sono Ferrari (ma non ha realmente cercato il tempone), Alpine (mai cercate realmente le prestazioni, mai montate le morbide) e McLaren (pochi chilometri e mai sulle morbide). Non sarà solo merito delle nuove Pirelli.
Red Bull 10. Non era semplice migliorare l’auto che aveva dominato il 2022. Adrian Newey c’è riuscito e Max Verstappen ha chiuso i test con il sorriso smargiasso di chi sa di poter vincere il terzo titolo di fila. Problemi pochi (giusto venerdì pomeriggio ha ritardato il ritorno in pista) consistenza tanta. Alla fine ha regalato pure a Perez la Pole pre campionato, un premio anticipato per quello che farà quando dovrà aiutare Max. Lunare.
Ferrari 7. Il tempo di Leclerc nel caldo sabato mattina ci racconta di una SF-23 che potrebbe regalare ancora tante pole alla Scuderia. Ma sul passo gara l’antico difetto di mangiare le gomme non è ancora sparito. Chilometri ne sono stati fatti tanti con un solo problema alla nuova ala monopilone smontata in fretta dopo l’andamento a canguro del primo giorno, poi sparito. Non sembra un’auto facile, nel senso che per trovare l’assetto giusto ci vuole molto lavoro. Basterà? Se la Red Bull è lunare, la Ferrari è terrestre.
Mercedes 5. Ma è davvero un’auto sbagliata come ha buttato lì Toto Wolff annunciando un cambio di rotta per avvicinarsi a Red Bull e Ferrari? Il tempo finale di Hamilton racconterebbe una storia diversa, ma l’impressione è che non abbia ancora ripreso la forma di un tempo e debba pure guardarsi alle spalle. Certo. In salta più, ma sembra avere problemi di trazione. Stagnante.
Aston Martin 8. Sembra la macchina migliorata di più anche se è vero che partiva da molto lontano. Consistente e rinata attorno alla voglia infinita di Fernando Alonso che quest’anno potrebbe rivedere il podio. Certo, dovesse stare davanti alla Mercedes, metterebbe in imbarazzo Toto Wolff. Ma come dice Fernando ci sono i soldi, le strutture e il talento. Stellare.
Alfa Romeo Sauber 7. L’Alfa con la livrea più bella ha dato un importante segno di vita, rinvigorita dal nuovo motore Ferrari. Lo sto di Bottas sabato mattina ha messo i brividi, passati in fretta. Il tempo do Zhou venerdì ha messo le ali. Vede il traguardo.
Alpine 5. Non ha trovato i tempi. È in fondo allo schieramento con tanti dubbi da risolvere. Unico team anno aver migliorato i tempi dello scorso anno ai test, la penultima come chilometri percorsi. Gasly forse rimpiange già l’Alpha Tauri. Ha avuto tanti piccoli problemi che me hanno impedito di valutare il potenziale della monoposto che pure sul passo gara qualcosa ha mostrato. In parcheggio.
Alpha Tauri 6. È la squadra che ha fatto più chilometri (2468) portandosi a casa anche un tempo discreto con Tsunoda. De Vries può essere l’uomo in più. Se capiterà l’occasione lui ci sarà. In stand by.
McLaren 5. Non ha fatto il salto di qualità sperato. Problemi e mancanza di prestazioni sia sul giro che in assetto gara. Come ha detto Norris ci sono tante cose da mettere in ordine. E Piastri ha bisogno di fiducia. È la squadra che ha girato meno in pista: meno di 1700 km, Norris il pilota con meno giri all’attivo (142). Sta scivolando indietro.
Haas 6. Tanti chilometri, pochi problemi. Magnussen e Hulkenberg portano esperienza, magari mancherà il guizzo, ma loro non dovrebbero sbagliare. Come ha detto Steiner sembra che Nico non abbia mai smesso di correre. Stabile.
Williams 7. Non dovrebbe più essere il fanalino di coda. È tornata a girare con regolarità come non le capitava da anni. Le mancano le prestazioni, ma ha una base su cui lavorare. Un 7 di incoraggiamento dopo anni al buio. Alla fine del tunnel.