Rassegna stampa: la giornata infernale della Ferrari

C’è poco da capire nonostante quello che dicono in Ferrari: il Mondiale 2023, come quello del 2022 e ancora prima del 2021, finiranno a Max Verstappen. Quello che non funziona è la Ferrari che dopo un passo avanti ne ha fatti tre indietro.

ecco un po’ di rassegna stampa

Stefano Mancini, la Stampa: Verstappen aveva un obiettivo al via del Gran premio di Miami: dimostrare che non esiste una rivalità in Red Bull né con altri. Lui è il più veloce. Punto. Per il Cavallino è una giornata infernale. Gli sviluppi portati a Miami non hanno effetto. O se lo hanno, è negativo. Leclerc trascorre il suo tempo in pista a duellare con Magnussen. A parità di motore, la Rossa patisce la Haas, e non è un buon segno. Leclerc subisce anche un doppio sorpasso che fa tornare alla mente Ricardo Zonta, mediocre pilota brasiliano che in rettilineo a Spa nel 2000 venne doppiato in contemporanea da Hakkinen, che prese la testa della gara, e Schumacher. I due erano in corsa per il titolo, che poi fu vinto da Schumi. Il guaio è che, nella nostra storia, Leclerc fa la parte dello Zonta.

Alessandra Retico, la Repubblica: Mettetelo anche all’inferno, anzi soprattutto lì, a Max piace la bolgia, la attraversa con godimento e passa. Max parte come una furia. Sale sul podio in soli 14 giri. Divorando in mezzo tutta l’umanità mesta e dolente che incontra: bellissimo, per il furore e la semplicità che adopera, il doppio sorpasso sulla Ferrari del monegasco e sulla Haas di Magnussen. Una volta in testa, per lui si tratta solo di una questione di famiglia

Daniele Sparisci, Corriere della sera: Miami, terra di esagerazioni. La sfilata prima del via: i piloti presentati dal rapper LL Cool J davanti all’orchestra diretta da Will.i.am che esegue la sua canzone dedicata alla F1 («The Formula»). Le cheerleader sullo sfondo. Tanto, magari troppo. Ma il trend è questo, e vira su gusti americani. Quelli che non piacciono a Verstappen. Lui preferisce dare spettacolo in pista, e che spettacolo. Da nono a primo

Giorgio Terruzzi, Corriere della sera: Questi piloti sono tutti amici, molto gentiluomini, guai a litigare. Il che comporta un eccesso di «prego si accomodi» quando arriva l’attacco. Va bene, ali spalancate, gomme da salvare, e compagnia cantante. Ma viene addosso una perplessità mista a nostalgia per qualche campione brutto sporco e cattivo dei bei tempi andati. In attesa di smentite, ovviamente, almeno da Alonso, l’ultimo cowboy, uno che non dovrebbe aver dimenticato l’atmosfera dei saloon.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. Io i giornalisti (tifosi e non) non li capisco: lo scorso anno, dopo tre gare, discutevano su chi, tra Charles e Carlos, sarebbe diventato campione, vista la superiorità straripante della rossa. Quest’anno, dopo cinque gare, sono già con la mente al prossimo campionato. Ma una visione un pò meno influenzata dall’andamento di picco e un pò più dall’andamento medio, no? Non dico che quest’anno sarà l’anno del riscatto per la rossa, così come non lo è nemmeno per Mercedes, ma ci sono ancora 18 GP da disputare: cosa facciamo? chiudiamo qui il campionato, assegniamo la vittoria a Max e ci rivediamo il prossimo marzo? C’è ancora da capire chi sarà il terzo miglior pilota e quale sarà la seconda squadra migliore, ci sono ancora da apprezzare le uscite di Vasseur che non sembra essere secondo a mr. Bean8, c’è da vedere il nonnino Alonso strapazzare gli altri piloti su una macchina che sembra essere l’unica a riuscire a stare dietro alle RB per meno di 30 secondi. E a me personalmente piace vedere Lewis e George che superano le rosse con una macchina che hanno già definito un errore di progetto. Almeno la Mercedes non fà proclami di vittoria, non annuncia miglioramenti miracolosi, semplicemente hanno detto di aver toppato, per il secondo anno consecutivo, la macchina. Il motore c’è e Aston Martin lo dimostra. Adesso devono trovare la carrozzeria giusta.

    1. Beh la Red Bull ha un vantaggio incolmabile. Ci sono mondiali che nascono così. È’ stato per Schumi Vettel Hamilton ora lo e’ per Max. Auto troppo dominanti

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