Miami non ha organizzato solo un Gran premio di Formula 1. Ha organizzato un evento degno del SuperBowl con un grande spettacolo prima e dopo la gara. In pista lo show lo ha fatto solo Max Verstappen che ha ripreso la sua fuga verso il terzo titolo mondiale con una rimonta capolavoro.
10 e lode a Max Verstappen. Partiva nono, ma ci aveva avvertiti: come minimo arrivo secondo. Come minimo… Non si è accontentato. ha montato gomme dure, le ha fatte durare fino a che non si è ritrovato davanti a tutti. Con lui la Red Bull non è più solo un’auto. è un missile. Forse per questo l’altro giorno ai box girava Elon Musk.
9 a Fernando Alonso. Al quarto podio in cinque gare. Una gara piena di saggezza. Non si è fatto trascinare dalla foga, ha corso tenendo nel mirino il podio e non lo ha mai perso di vista migliorando giro dopo giro le sue prestazioni.
8 a George Russell. Ai piedi dal podio, ma davanti a Hamilton. Per il momento può anche accontentarsi.
7 a Lewis Hamilton. partiva tredicesimo ha chiuso sesto con sorpasso finale su Leclerc. Cedere a Russel deve averlo fatto imbestialire, ma di più partendo così indietro era impossibile.
6.5 a Kevin Magnussen che regala un punticino alla Haas nella gara di casa. partiva quarto per grazia ricevuta, ma sapeva bene di non poter puntare a un miracolo. Chiudere a punti comunque è un risultato per Steiner…
6 a Sergio Perez. Era la sua grande occasione per vincere e andare in testa al Mondiale. Se tu sei in pole e il tuo compagno parte nono ha un solo risultato a disposizione per essere felice. E non era il secondo posto. Un resa definitiva allo strapotere di Max.
6 a Carlos Sainz. Non ha potuto resistere neppure ad Aston Martin e Mercedes. Ha esagerato con la velocità in coesia box, ma non ha infkuito sul risultato. Era partito bene, poi è scivolato indietro con la gomma bianca.
5 a Charles Leclerc. Per il doppio errore di sabato, per quello di venerdì. In gara non ha potuto fare nulla. Ha lottato con la sua Ferrari più che con gli avversari. “Non ce la facevo a far girare la macchina”, ha ammesso. Un disastro.
4 alla Ferrari. Perchè un anno dopo è tornata dov’era. Lo dicono tutti da Vasseur a Leclerc e Sainz: “Dobbiamo capire”. Senza Binotto la morale è rimasta sempre la stessa. Dopo l’illusione di Baku è torata ad essere la quarta forza. E occhio all’Alpine (voto 7,5) che sta arrivando (Gasly ha chiuso solo a 2″6 dal suo amico Charles).
3 a Logan Sargeant. Lo hanno presentato come l’idolo di casa lui che era è nato a poche miglia da Miami. Per fortuna per conquistare gli USA la F1 non ha bisogno di lui.
2 alla McLaren. Di peggio della Ferrari c’è solo la McLaren che quest’anno non ne azzecca una e si inventa anche mosse assurde come far partire Norris e Piastri con gomme morbide.
