La Ferrari non ha ancora un ceo. A quasi un mese dalle dimissioni di Camilleri, il suo posto e’ ancora nelle mani del presidente Elkann…
Ecco che si scrive questa mattina su Tuttosport
“Il passaggio di Simone Resta dalla Ferrari alla Haas come direttore tecnico della squadra (satellite) di Mick Schumacher si spiega con la sofferenza a Maranello nel venire a capo del gran rebus del budget cap” scrive stamattina Giorgio Pasini su Tuttosport. “Tagliare gli ingegneri, pagando in termini di capacità e conoscenze, quindi di produrre macchine vincenti, o mantenere il più possibile l’organico tagliando gli stipendi, col rischio che alcuni tecnici siano allettati da altre proposte, insomma di una fuga di cervelli?”.
Deve occuparsene Mattia Binotto, scrive il quotidiano sportivo torinese, perché “a un mese dalle dimissioni di Louis Camilleri, non è stato ancora scelto il nuovo amministratore delegato. Anzi, sembra che l’interim del presidente John Elkann, pur assorbito dalla fusione Fca-Psa e dalla nascita di Stellantis, potrebbe durare. Anche solo per evitare di riaccendere una guerra familiare, visto che il nipote dell’Avvocato avrebbe stoppato le velleità del cugino Andrea Agnelli, disposto a lasciare la Juventus pur di coronare il sogno di un ruolo chiave in Ferrari”.
Sarebbe insomma in atto una guerra tra cugini per la Ferrari unico marchio della casa rimasto fuori dalla fusione che ha portato a Stellantis. John vorrebbe occuparsene personalmente come ha fatto in questo mese, ma si sta rendendo conto che i troppi impegni non glielo consentirebbero… la caccia al ceo continua e Andrea si è fatto avanti… la staffetta tra cugini e’ già riuscita con la Juve in fin dei conti… ma qui c’è in gioco molto altro… vedremo…
assurdo: se sono ridotti a dover mandare via i migliori per limitare i costi, non credo andranno molto lontano, neppure nel 2022. chi sviluppa i progetti? mr. bean8? auguri…